NEW DELHI – Altri tre mesi in Italia per Massimiliano Latorre, il marò che era rientrato nel nostro Paese dopo un ictus ed era stato operato al cuore. Tre mesi che sono stati concessi, dopo l’ennesimo rinvio di due giorni fa sulla decisione, dalla Corte suprema indiana.
Il permesso del fuciliere, originariamente, doveva scadere il 12 gennaio. Ma la scadenza era stata sospesa in attesa del pronunciamento arrivato oggi 14 gennaio quando la sezione numero tre presieduta dal giudice Anil R.Dave ha disposto l’estensione del permesso dopo aver ascoltato la posizione del pubblico ministero indiano (additional solicitor general P.L. Narasimha) e dell’avvocato di Latorre, Soli Sarabjee.
La seduta è stata particolarmente breve poiché Narasimha ha consegnato alla Corte una lettera di istruzione da parte del governo indiano in cui si accettava la possibilità che il Fuciliere continuasse la sua convalescenza in Italia per tre mesi. Contestualmente la Difesa ha presentato ai giudici una garanzia scritta firmato dall’ambasciatore d’Italia in India Daniele Mancini in cui c’è un impegno a rispettare la nuova scadenza fissata oggi dalla Corte per il rientro di Latorre.
Il commento di Gentiloni. “Una notizia positiva”: cosi’ il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, prima di partire per l’Etiopia, ha commentato le notizie sulla proroga concessa a Massimiliano Latorre, ricordando che si trattava di una “richiesta basata su ragioni umanitarie”. “Ora bisogna lavorare a una soluzione definitiva” per entrambi i Marò”, ha aggiunto.
Commentando a caldo la notizia Gentiloni ha quindi aggiunto: “E’ molto positivo che queste ragioni umanitarie siano state riconosciute anche dal rappresentante del governo indiano”.
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