ROMA – “Faremo crepes con le uova che ci lanciano, ma non ci fermiamo, è in gioco il destino del Paese”. Matteo Renzi la sera del 20 novembre risponde così ai contestatori dal palco di Bologna, dove è intervenuto per sostenere la candidatura di Stefano Bonaccini. Nella giornata il premier è stato fortemente contestato, con alcuni manifestanti che hanno lanciato uova contro le sedi del Pd.
Il premier ha detto:
“Fuori da qui possono dire quello che vogliono, possono tirare le uova faremo le crepes, tirarci i lacrimogeni ma noi non non ci fermiamo. Non è in gioco il destino di uno ma di un paese. Non ci fate paura”.
Parlando dell’articolo 18, Renzi ha detto:
“Se diciamo che le tutele dell’art.18 sono poco più che un totem ideologico non lo diciamo per abbandonare al loro destino i lavoratori licenziati ma perché quella tutela non garantisce chi perde il lavoro ma il sistema di welfare.Non hanno scioperato contro la Fornero ma contro noi e lo fanno per un motivo politico. Noi vogliamo bene ai sindacati che difendono i lavoratori e non i sindacati che difendono la miriade di sigle, difendiamo il lavoro e non i professionisti della burocrazia”.
Ed ha aggiunto:
“Non hanno fatto sciopero contro la Fornero e ora lo fanno contro di noi. E’ l’ora di dirlo che noi vogliamo bene al sindacato. Vogliamo bene a un sindacato che si preoccupa di difendere i lavoratori e non le sigle sindacali”.
Parlando all’appuntamento conclusivo della campagna elettorale per le regionali di Stefano Bonaccini al Paladozza di Bologna, Renzi ha concluso:
“Abbiamo la possibilità di scrivere una pagina nuova, tutto il mondo sta chiedendo di tornare alla crescita e nell’Ue il Pd è il primo a dirlo. Tocca a noi rimettere in moto la speranza, se ce la mettiamo tutta senza piagnistei questo paese lo salviamo”.
Il video delle contestazioni di Corriere.tv:
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