Medici inducevano all’uso di protesi dietro compenso: arrestati

UDINE – I Carabinieri del Nas di Udine, su disposizione del gip del Tribunale locale, stanno eseguendo sei ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di tre medici pubblici e tre imprenditori operanti nel campo dei dispositivi medici, accusati di corruzione e comparaggio.

I sei avrebbero indotto centinaia di pazienti ad usufruire di specifiche ditte per l’acquisto di protesi acustiche, dietro compensi in denaro ed altri benefici che gli imprenditori versavano ai medici. Nell’inchiesta risultano indagate anche altre quattro persone tra medici e imprenditori.

Sono inoltre in corso 38 perquisizioni locali e personali in 10 provincie del Nordest (Udine, Trieste, Pordenone, Gorizia, Treviso, Padova, Venezia, Vicenza, Rovigo e Belluno), con l’impiego di oltre 150 carabinieri del Nas e dei reparti territoriali. I dettagli dell’operazione verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11 al Comando provinciale Carabinieri di Udine.

La corruzione scoperta dai Nas di Udine, coordinati dalla Procura della Repubblica di Udine, sarebbe collegata alle attivita’ del Reparto di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Civile di Latisana (Udine). Sono indagate altre quattro persone, tra medici e imprenditori. L’inchiesta e’ stata avviata nell’ottobre 2010, su segnalazioni di alcuni cittadini che, per l’acquisto delle protesi acustiche, si vedevano indirizzare forzatamente dai medici che li avevano visitati solo verso alcune ditte del settore.

I medici segnalavano i pazienti, anche a loro insaputa, agli imprenditori affinche’ vendessero i loro prodotti, agendo in regime di concorrenza sleale verso ditte concorrenti, creando di fatto una sorta di ”cartello” sull’Ospedale friulano. Nel biennio 2008-2009 e’ stato accertato che almeno i due terzi delle protesi acustiche sono state fornite dalle ditte coinvolte nell’indagine, gran parte delle quali prescritte dai medici indagati. L’Azienda Sanitaria di Palmanova (Udine), competente per territorio, nel biennio ha concesso contributi per un totale di circa 250.000 euro, tra 200 a 1.500 euro per ciascuna protesi.

Dalle indagini e’ emerso che i medici ricevevano compensi in contanti, versati all’interno degli ambulatori dell’Ospedale, e promesse di agevolazioni per l’apertura di attivita’ commerciali nel settore una volta cessato lavoro con la Pubblica Amministrazione. I pazienti coinvolti loro malgrado dal 2008 ad oggi sarebbero 400, con un giro d’affari complessivo di circa 500.000 euro.

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