ROMA – Hanno fatto il test di ingresso, lo hanno passato ma per loro all’università scelta non c’è posto: se vorranno fare i dentisti o i medici dovranno andare a studiare 4-500 km più al sud. E’ quanto accaduto a migliaia di studenti italiani, la prima generazione destinata a una “migrazione all’inverso” dal nord verso gli atenei del sud.
Il perché è presto detto: per la prima volta quest’anno con il “listone nazionale” cambia completamente la geografia degli ammessi. Ogni studente fa il test di ammissione nell’università in cui vorrebbe studiare. Essere idoneo però non gli basta: se altri più meritevoli occupano i posti prima di lui sarà destinato altrove.
E come spiega su Repubblica Salvo Intravaia allegando le cifre quest’anno è cambiato tutto:
Nel test svolto lo scorso 9 settembre, più di metà – il 56 per cento – degli oltre 10mila ammessi alla facoltà di Medicina e di Odontoiatria hanno sostenuto la prova in un ateneo pubblico del nord Italia: il bando costringeva gli studenti a sostenere la prova nel primo ateneo scelto. La restante parte – il 44 per cento – ha invece centrato l’obiettivo in una università dell’Italia centrale o meridionale.
Ma quanti sono gli studenti obbligati alla migrazione verso sud? Tanti, qualche migliaio. Scrive ancora Repubblica:
Sta di fatto che, tra qualche giorno, una consistente fetta dei 5.887 ammessi a Medicina e Odontoiatria al Nord dovrà fare le valigie alla volta di un ateneo del Sud. Perché in Lombardia, Veneto o Piemonte i posti messi in palio dal ministero dell’Università non basteranno per tutti. I numeri parlano chiaro. Tra i primi 10.456 ammessi alle facoltà di Medicina e Odontoiatria degli atenei pubblici ben 905 hanno sostenuto il test di ammissione alla statale di Milano. Ma nell’ateneo meneghino saranno disponibili 370 posti per iscriversi in Medicina e 60 per Odontoiatria: in tutto 430.
Così, 475 studenti che hanno cercato fortuna nell’ateneo milanese dovranno accontentarsi di un posto dove rimarrà spazio. Stesso discorso per chi ha tentato l’accesso a Padova: oltre 900 ammessi per 445 posti in totale. Dove andranno i 462 studenti rimasti fuori dall’ateneo veneto? E dove andranno i 59mila studenti che non ce l’hanno fatta? Alcuni si iscriveranno in Biologia e Biotecnologie e tenteranno l’avventura fra un anno. I più facoltosi tenteranno l’avventura in Spagna e Romania, dove l’accesso è libero.
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