ROMA – “Se mi ammazzano, qui dentro c’è la ragione della mia morte”. Queste le parole di Ettore Gotti Tedeschi parlando del suo memoriale sui segreti dello Ior, come afferma il Fatto Quotidiano. I carabinieri del Nucleo Operativo del NOE, coordinati dal capitano Pietro Raiola Pescarini, hanno trovato una copia del memoriale durante la perquisizione della casa di Gotti Tedeschi. Il memoriale conterrebbe dossier su personaggi importanti legati alla Ior e a Gotti Tedeschi. Le indagini sno partite dall’ipotesi di riciclaggio di una presunta tangente di 10 milioni di euro che, secondo i pm della Procura di Napoli, sarebbe stata girata da Giuseppe Orsi, presidente di Finmeccanica, alla Lega Nord e a Cl per la vendita al governo indiano di 12 elicotteri della Agusta-Westland da 560 milioni di euro. La presunta posizione di Orsi sarebbe stata segnalata ai pm dall’ex direttore di Finmeccanica, Lorenzo Borgogni.
Dalle indagini dei pm della Procura di Napoli, Vincenzo Piscitelli, Henry John Woodcock e Francesco Curcio, è emersa la figura di Gotti Tedeschi, che non è comunque indagato, per le sue conversazioni private con Orsi. Gotti Tedeschi avrebbe confidato all’amico Orsi di temere per la propria vita per alcuni retroscena di cui sarebbe al corrente in quanto direttore dello Ior, e che pur stimando il Papa si fidava ormai di poche persone in Vaticano.
Gli inquirenti ora stanno analizzando i dossier rinvenuti nella casa di Gotti Tedeschi, documenti che sembrano evidenziare i ruoli dei “nemici interni” dello Ior di cui l’ex banchiere ha preso nota tra il settembre 2009 e il maggio 2012, periodo del suo incarico. Gotti tedeschi avrebbe conservato atti che provano operazioni illeciti ed elementi compromettenti, come i movimenti di alcuni conti correnti con passaggi di denaro di dubbia provenienza.