ROMA – Meteo: settimana più calda dell’anno. Weekend a 35-38 gradi: il Po a meno 2,60 metri. L’alta pressione del bollente Anticiclone Africano sta occupando il Mediterraneo centrale e occidentale, espandendosi per ben 4000 km, portando così caldo torrido soprattutto su Portogallo e Spagna, dove le temperature toccheranno picchi anche superiori ai 40°C. Il tempo però, affermano i meteorologi del Centro Epson Meteo, avrà caratteristiche tipicamente estive anche in Italia: il picco bollente è previsto tra venerdì e sabato con temperature da 35 a 39 gradi, qualche pioggia da calore sulle Alpi e sole ovunque.
Saranno i giorni più caldi, “non solo del mese di giugno, ma dell’estate intera”, dice Antonio Sanò, fondatore e direttore de IlMeteo.it. La percezione del caldo sulla pelle potrà essere localmente accentuata dal disagio dell’afa, specie in Pianura Padana, nelle zone interne del Centrosud e in Sardegna: qui infatti le temperature percepite potranno avvicinarsi ai 40 gradi anche in città in cui il termometro segnerà valori inferiori; nei grossi centri urbani il disagio del caldo si farà sentire anche nelle ore notturne.
“A quota 1500 metri la temeperatura prevista è intorno ai 20 gradi, un valore molto alto che si verifica pochissimi giorni nel corso dell’estate. L’aria calda di origine sahariana, secca quindi, nel tragitto sul Mediterraneo e sul Mar Libico, si arricchisce di umidità e sull’Italia arriva un caldo afoso”, continua il meteorologo. Sono anni che è così. “Da quasi 15 anni siamo abituati a ondate di aria di bollente, il caldo più secco ce l’abbiamo avuto fino al 2003, quando arrivava l’anticlone delle Azzorre che si spandeva verso l’Italia partendo da ovest, passando sull’Europa da Spagna e Francia, non dal mare. Ma ora è diventato rarissimo” spiega Sanò. (Katia Ricciardi, La Repubblica)
L’allarme caldo sui accompagna con l’emergenza siccità, con il Po sceso sotto i livelli di guardia. Secondo i dati diffusi dalla Coldiretti il livello del Po è sceso due metri e mezzo sotto lo zero idrometrico (-2,59), “un metro e venti centimetri in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno per effetto di una primavera che in italia si classifica come la seconda più calda e la quarta più asciutta dal 1800”.