MILANO – Si fa chiamare “piccolo Vallanzasca”. Per gli agenti di Quarto Oggiaro, zona popolare di Milano nord, è noto anche come “pulce”. A 15 anni è già entrato e uscito più volte dal carcere minorile Beccaria, e ha anche animato una rivolta nello stesso penitenziario. Adesso è tornato dentro di nuoco. Stavolta è accusato di tentata estorsione e lesioni aggravate per aver picchiato ripetutamente in faccia con il calcio di una pistola un marocchino di 30 anni.
Secondo quanto ha raccontato lo stesso “pulce” in questura, giovedì pomeriggio ha bloccato il marocchino per “punirlo” per aver “orinato vicino a casa sua”, cosa che gli era stata “riferita dalla madre”. Dopo averlo fermato gli ha chiesto dei soldi per un motorino che era stato rubato al datore di lavoro del nordafricano. Alla fine lo ha colpito con il calcio della pistola.
Già l’anno scorso dopo essere stato arrestato il ragazzino aveva tentato la fuga con un rocambolesco salto tra una finestra e un balcone al quinto piano di un palazzo.
Alcuni giorni dopo essere stato riportato nel carcere minorile Beccaria era stato tra gli animatori di una sorta di rivolta. Rimesso in libertà nello scorso aprile per la decorrenza dei termini di custodia cautelare (che per i minori di 16 anni sono ridottissimi) è tornato nel suo quartiere, dove è un personaggio “di spicco” all’interno di un gruppo composto da una decina di coetanei.
Basso e smilzo, figlio di un uomo con diversi precedenti per reati contro il patrimonio e droga, a dispetto del nome susciterebbe parecchio timore, in zona. La madre tempo fa era anche andata in televisione a dire che il figlio era vittima di una persecuzione da parte delle forze dell’ordine. Giovedì l’arresto per l’aggressione al marocchino: la polizia sta ancora cercando la pistola (forse una replica) usata dal ragazzino.
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