ROMA – Morbillo, tetano e…un po’ di morti. I casi di morbillo in Italia nell’anno in corso si avviano verso il traguardo di molte e dimenticate migliaia. Dimenticate, perché da decenni non ce n’erano così tanti di casi di morbillo. Qualcuno, per fortuna pochi, di morbillo ci muore pure. Di solito bambini, un paio di settimane fa un bambino a Torino. Appena ieri si è saputo di un’altra bambina a Roma, all’ospedale Bambin Gesù, morta il 14 aprile. Di morbillo.
Erano quei due bambini colpiti da altre patologie che rendevano il loro organismo gracile e vulnerabile. Il morbillo ha dato loro il colpo di grazia. Non erano vaccinati o non potevano esserlo data la loro patologia. Ma, nel caso della bimba di Roma, poteva essere vaccinata e il vaccino anti morbillo le avrebbe salvato la vita. Nel caso di Torino quel bimbo sarebbe vivo se intorno a lui la popolazione fosse vaccinata al 95 per cento e quindi l’agente del morbillo fosse letteralmente senza casa e terra dove vivere. Se così fosse stato l’agente del morbillo non avrebbe raggiunto quel bimbo.
Ma così non è, in Italia la percentuale dei vaccinati contro il morbillo è scesa all’85 per cento e va calando ancora. Un’operazione commerciale iniziata nel 1998, un’operazione commerciale e truffaldina, ha inoculato potentissimo virus nella testa di molta gente. Questo virus purtroppo non conosce vaccini. Raggiunge la mente, la coscienza, l’anima e se ne impadronisce. Il terreno di diffusione è il web, ma non è la Rete l’untore. Il virus è dentro gli umani, la Rete lo risveglia solo. Così è accaduto che una operazione commerciale truffaldina è diventata la “verità occultata” del vaccino morbillo causa di possibile autismo.
Migliaia, decine di migliaia di genitori anche in Italia ignorano ovviamente e totalmente cosa sia un vaccino e cosa sia l’autismo. Ma orecchiano, sbirciano, afferrano al volo sussurri e ormai anche grida. Una pedagogia anche politica che è corretto definire criminale e criminogena spaccia l’idea che l’intera struttura della medicina sia null’altro che truffa ai danni del consumatore-malato e che i farmaci siano solo merce per ingrassare l’industria che li produce. Ovviamente questa pedagogia si estende ai vaccini.
Quindi segmenti, anzi ormai parti rilevanti e crescenti di popolazione, in totale stato di inconsapevolezza sul perché campano in media 80 anni (i loro bisnonni senza antibiotici ne campavano in media la metà) e in stato di totale incoscienza sul perché non si ammalano più di ciò di cui si ammalavano appunto i loro bisnonni (non avevano i vaccini) e in stato di totale soggezione emotiva di fronte alla predicazione dell’anti scienza, rifiutano i vaccini.
Genitori rifiutano i vaccini per i loro figli, ultimo caso di cronaca il ragazzo caduto in bici ad Oristano e colpito da tetano (per fortuna non in pericolo di vita). Genitori rifiutano i vaccini per i figli e sembra loro di esser saggi e prudenti. Al netto di qualche migliaia o più di invasati no vax, sono centinaia di miglia se non milioni i genitori che esitano, tentennano di fronte ai vaccini per i figli e pensano un “e se fosse meglio di no?”.
Ecco, questo supposto e presunto meglio sta arrivando: migliaia e migliaia di casi di morbillo che prima non c’era, un caso di tetano mai visto da 30 anni, un po’ di morti qua e là e il rispuntare di malattie dimenticate. E’ il non vaccinare che passa a riscuotere in tutta Italia. E’ il “pizzo” che si paga al no vax. E’ il prezzo che gli agenti patogeni si prendono perché li si libera dai vaccini. Genitori, vi pare davvero un prezzo giusto?