VENEZIA – Mose, Baita: “Gianni Letta direttore del traffico”. La replica: “Una favola”. Il nome di Gianni Letta, l’ex sottosegretario di Berlusconi alla Presidenza del Consiglio, è emerso tra le pieghe dell’indagine sullo scandalo delle tangenti collegate al Mose. E’ stato l’ex amministratore delegato della Mantovani (una delle ditte appaltatrici destinatarie dei favori) e testimone chiave dell’inchiesta Piergiorgio Baita che ne ha parlato ai giudici, affermando, fra l’altro, che l’importante uomo politico è da considerare “un’assicurazione sulla vita per tutti”, “il direttore del traffico”, con ciò alludendo a un suo ruolo decisivo nel conferimento di incarichi, appalti, favori.
Va detto che nella stessa ordinanza con cui il Gip ha dato esecuzione ai vari arresti, però, c’è scritto che tutti i contatti di cui i magistrati sono venuti a conoscenza sono “del tutto privi di rilievo penale, non risultando alcun tipo di richiesta, ma risultando esclusivamente un interessamento rispetto ad un importante opera quale il Mose, rientrante nella fisiologia dei rapporti politico-istituzionali”.
E’ stato proprio Gianni Letta a ricordare questo passaggio a pagina 499 dell’ordinanza, invitando gli osservatori a leggere tutte le carte fino in fondo e descrivendo le accuse come “favole che non si possono smentire”, ribadendo la sua correttezza ed estraneità a fatti delittuosi, smentendo contatti di natura diversa da quella istituzionale come quelli affacciati nel racconto di indagati come la segretaria dell’ex governatore Galan, la signora Minutillo.
Non è la prima volta che il mio nome viene evocato o citato in una delle tante inchieste che riempiono le cronache di questi mesi. Ed è ovvio che lo sia, perché negli anni di Governo, mi sono occupato di tante vicende, certo di tutte le più importanti, ma solo per dovere di ufficio e per le responsabilità connesse alla funzione ed al ruolo. (Gianni Letta)
“Letta direttore del traffico”, Baita accenna ai soldi. I pm sentiranno comunque l’ex braccio destro di Berlusconi: in qualità di testimone informato sui fatti, i magistrati vogliono ascoltarlo anche in relazione alle dichiarazioni di Baita circa la destinazione dei lavori, il rapporto strettissimo ed esclusivo con l’ex presidente del Mose Mazzacurati, le presunte tangenti, il perché la sua figura rappresentasse “un’assicurazione sulla vita per tutti”. Su Repubblica è pubblicato uno stralcio delle testimonianze rese da Baita che allude a possibili dazioni di denaro destinate a Letta:
Non ne ho conoscenza, ma in ambito consortile è sempre circolata la voce tra i soci che l’incarico di progettista unico affidato a Techintal, società del Gruppo Mazzi, che era assolutamente fuori mercato, servisse a questo scopo.
I commenti sono chiusi.