NAPOLI – Avrebbero pianificato attacchi violenti contro gli ebrei alcuni dei ragazzi di Casapound che sono stati fermati a Napoli con l’accusa di aver partecipato a scontri di piazza e a numerose aggressioni nei confronti di avversari politici.
Secondo quanto riporta l’Ansa, alcune esponenti del gruppo di estrema destra stava organizzando un piano per violentare una studentessa universitaria ebrea: la circostanza, sempre secondo l’Ansa, emergerebbe da intercettazioni telefoniche contenute nell’ordinanza di custodia cautelare dei dieci.
Nelle conversazioni si parlerebbe, scrive l’Ansa, anche della possibilità di dare fuoco a un’oreficeria di proprietà di un ebreo.
A confermare i dati è anche il ministro dell’Interno, Paola Severino che dice: “Da alcune intercettazioni nell’ambito dell’inchiesta che ha portato agli arresti a Napoli a carico di alcuni estremisti di destra ”emergerebbe che si parlava di dar fuoco all’oreficeria di un ebreo e che si programmava la violenza su una studentessa universitaria ebrea. Provo orrore, fortissimo sdegno e ribrezzo per questa notizia”.
”Non dobbiamo abbassare la guardia – ha ammonito il ministro – perché se la battaglia è stata vinta, la guerra non è finita, se dei giovani italiani pensano di poter dire queste cose”. Severino ha sottolineato come purtroppo ”questi fenomeni ritrovano il coraggio di emergere, un coraggio perverso” ed ha evocato la necessità di ”tenersi uniti per dire no alle manifestazioni della barbarie”.
Severino, che si è detta ”sconvolta” per il contenuto di queste intercettazioni ha anche sottolineato la necessita’ di ”passare la Memoria ai giovani per prevenire episodi che sembrano lontani ma non lo sono mai”, in modo da ”allontanare il rischio di un ritorno al passato”.
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