Vivere “no cost”, ossia con meno di un euro al giorno

Vivere con meno di un euro al giorno si può. Lo sanno coloro che, nel nostro paese ma non solo, cercano di vivere giorno per giorno la filosofia del “no cost“. Sono 15mila gli iscritti in Italia alla comunità Zerorelativo: vivere con niente o quasi. Una necessità in tempi di crisi ma anche una tendenza per coloro che vogliono disintossicarsi dallo strapotere dei soldi.

Come si fa? Baratto, scambio di vestiti ma anche di tempo: io ti riparo la perdita del rubinetto, tu mi fai una lezione di inglese di un’ora. Il comune di Torino organizza la giornata del baratto: ognuno si mette d’accordo su cosa scambiarsi secondo un valore che non è necessariamente quello del denaro.

Negli Stati Uniti è nata anche una tendenza dal baratto: si chiamano swap parties. Ci si riunisce a casa di amici portando vecchi abiti o libri usati e si dà via allo scambio.

A Bosa, in Sardegna, alcuni bed&breakfast organizzano anche la “vacanza del baratto”: vitto e alloggio gratis in cambio dell’attività degli ospiti, tra chi si dedica al giardino o chi invece si impegna in cucina.

In Germania, Heidemarie Schwermer è famosa per aver sposato da anni questa filosofia di vita: “Quando ho iniziato era un esperimento, vivere senza denaro per un anno. Ne sono passati 14 e continuo ancora. Il mio prossimo libro si intitola ‘Vivere senza denaro e con pienezza’, e spiega come riesco non soltanto a mangiare e a vestirmi ma anche a leggere o a vedere i film che mi interessano, offrendo in cambio i miei servizi. Capisco che sia più difficile per una famiglia o un’intera collettività. Ma non impossibile”.

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