Noemi Durini, cranio sfondato e volto irriconoscibile: caccia a causa morte e arma del delitto

Noemi Durini, cranio sfondato e volto irriconoscibili: si cercano cause della morte
Noemi Durini, cranio sfondato e volto irriconoscibili: si cercano cause della morte

LECCE – Il cranio sfondato da una grossa pietro, il volto irriconoscibile e varie ferite sul corpo, forse prodotte da animali selvatici. Resta ancora senza una causa certa della morte l’omicidio di Noemi Durini, uccisa dal fidanzato di 17 anni, e sepolta nelle campagne di Specchia, vicino Lecce. Il cadavere era in decomposizione e per capire se ci sono segni di coltellate sarà necessario attendere l’esito dell’autopsia disposta dalla Procura per i minorenni.

Intanto i carabinieri del Ris la sera del 13 settembre hanno perquisito la casa della famiglia del fidanzato di Noemi, ammazzata lo scorso 3 settembre, ma non sembrano aver trovato nulla di evidente. I militari infatti non hanno trovato né il coltello che il fidanzato sostiene di aver usato per uccidere la giovane, né tracce biologiche che indichino la casa come luogo del delitto.

Esami di laboratorio e del Dna saranno compiuti sulle due tracce di sangue trovate dai carabinieri sulla Fiat 500 sulla quale la Durini è salita all’alba del 3 settembre con il fidanzato prima di essere uccisa. Il sangue è stato trovato sulla cintura di sicurezza del conducente e sullo sportello anteriore sinistro. L’esame dovrà stabilire se si tratta di sangue della vittima.

Sulla posizione del padre del fidanzato ed assassino reo-confesso di Noemi Durini sono inoltre in corso accertamenti per verificare se l’uomo abbia aiutato il figlio a nascondere sotto le pietre il cadavere di Noemi e nel lavaggio della Fiat 500 dopo il delitto. Sull’auto, fresca di autolavaggio, i carabinieri hanno comunque trovato le due tracce di sangue. Quelli sul padre sono sospetti che gli inquirenti stanno verificando e che finora non hanno neppure assunto la valenza di indizi.

L’uomo è indagato per sequestro di persona e occultamento di cadavere, ipotesi che sono state avanzate per compiere ieri sera una minuziosa perquisizione nella sua abitazione di Alessano alla quale hanno partecipato i carabinieri del Ris di Roma e, durante la quale, non sono stati trovati elementi evidenti del delitto.

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