ROMA – Nel Lazio è in arrivo il numero unico delle emergenze, il 112, sul modello lombardo. I governatori Nicola Zingaretti e Roberto Maroni hanno firmato a Roma un protocollo di intesa che prevede lo scambio di buone pratiche tra i territori. E la Regione di Roma Capitale mutuerà dalla Lombardia proprio questa sperimentazione, in attuazione peraltro di una decisione del 2012 del Consiglio delle Comunità europee.
Tra i risultati attesi dal nuovo sistema che raccoglie e smista le chiamate a 112, 113, 115 e 118 è la riduzione di tempi e costi di intervento. Zingaretti ringrazia il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro per aver aperto il tavolo di confronto, spiegando che si è già in una fase di definizione dei costi e individuazione della sede del ‘call center’. Immediatamente dopo partirà la fase di formazione.
“Io mi auguro che nei prossimi sei mesi al massimo si possa diventare operativi”, ha detto il presidente della Regione Lazio. L’intesa siglata oggi, in particolare, punta alla valorizzazione di un’azione sinergica per la tutela della salute.
“Siamo interessati a veicolare le nostre buone pratiche ma anche a vedere le eccellenze e le buone pratiche che ci sono nelle altre Regioni. E nel Lazio ce ne sono”, dice Maroni che poi però a chi gli chiede cosa ‘copierebbe’ da questa Regione per prima cosa risponde “il mare … Sono molto interessato a vedere come la Regione Lazio gestisce alcune partite anche sul piano industriale, dell’aerospazio ad esempio. Poi – aggiunge sorridendo – io penso che naturalmente il Lazio abbia soltanto da imparare dalla Lombardia…”.
“La sottoscrizione di questo protocollo è una cosa molto importante per noi ed è un altro segno che il Lazio sta uscendo fuori dall’isolamento”, incalza subito dopo Zingaretti che sempre oggi ha sottoscritto un’altro protocollo altrettanto importante in materia sanitaria. Un’intesa con i sindacati della medicina generale che punta, tra le altre cose, all’apertura degli studi medici anche nei week end e nei festivi.
Maroni, dal suo canto, guarda al cruciale appuntamento dell’ Expo e coglie l’occasione per sottolineare: “Arriveranno 20 milioni di visitatori, 8 milioni di stranieri. Io voglio evitare che vengano a Milano tre gironi e poi i tour operator li portino a Londra, a Madrid, a Londra, a Parigi, invece di tenerli in Lombardia e nelle altre Regioni. C’è già un’iniziativa comune della Conferenza delle Regioni su questo, ma io voglio fare delle iniziative bilaterali con altre Regioni a cominciare dal Lazio per mettere insieme energie, risorse e definire dei pacchetti per la promozione dei nostri territori”.