Palermo riapre una delle pagine più nere della sua storia e il giallo dell’ex sindaco mafioso, Vito Ciancimino si infittisce. I magistrati hanno ritrovato la sim del figlio del politico democristiano, Massimo. Quella scheda conserva in memoria un prezioso numero di telefono appartenente allo 007 che fece da tramite tra Cosa Nostra e lo Stato.
Un agente segreto, un uomo che agiva dall’interno delle istituzioni e che per sedici anni ha intrattenuto rapporti con la mafia. Il suo nome in codice è Carlo-Franco, di lui si sa solo che ha il volto deformato. Massimo Ciancimino, accusato di riciclaggio, aveva più volte parlato di lui durante gli interrogatori con gli inquirenti, ma l’esistenza della sim non era stata registrata agli atti del processo d’appello.
Ciancimino junior ha sempre negato di conoscere l’identità di quel trait d’union tra la sua famiglia e lo Stato, ma secondo i magistrati proprio Carlo-Franco avrebbe avuto da Riina e Provenzano la lettera con cui Cosa Nostra chiedeva di mettere a disposizione un canale televisivo e faceva riferimento a Silvio Berlusconi. La caccia all’uomo dal volto deforme è aperta, insieme agli strascichi delle false notizie sulla mafia da lui stesso diffuse alla stampa. Gli intrecci della vicenda sono al vaglio della magistratura di Roma e Caltanissetta.