Papà ha 69 anni, mamma 59. Gli tolgono la figlia di 3 anni: “Troppo anziani”

Papà ha 69 anni, mamma 59. Gli tolgono la figlia di 3 anni: "Troppo anziani"
Luigi De Ambrosis e Gabriella Carsano (Foto Ansa)

TORINO – “La bimba di 3 anni sia data in adozione, i suoi genitori sono troppo anziani“. Questo recitava la sentenza del tribunale di Torino quando nel 2010, ad appena 15 giorni di vita, ha tolto a Luigi De Ambrosis, 69 anni, e Gabriella Carsano, 59 anni, la loro bimba. I coniugi di Mirabello Monferrato, in provincia di Alessandria, da tre anni chiedono di poter rivedere la figlia e di poterla crescere. La bimba, concepita con la fecondazione assistita all’estero e nata a Torino, fu data in affidamento. La loro ultima speranza di riavere la bambina arriverà il 27 settembre, con la sentenza della Cassazione che dovrà decidere sul caso.

Maria Corbi su La Stampa racconta la storia della coppia, iniziata il 28 giugno 2010:

“Il padre lascia cinque minuti in auto, nel suo vialetto di accesso a casa, a Mirabello, la piccola per andare a scaldare il latte e tornare poi a prendere la mamma che stava dal medico. Un vicino chiama la polizia. Subito viene avviata un’indagine che porterà all’allontanamento della piccola da casa, il 2 luglio. Ma su quell’episodio che ha portato alla disgregazione di una famiglia nel giugno scorso il tribunale penale di Torino ha dichiarato il non luogo a procedere. Non c’è stato nessun abbandono di minore”.

Se l’abbandono di minore non c’è, per assistenti sociali e tribunale il problema è l’età dei coniugi:

“I genitori hanno collaborato con i servizi per avere gli aiuti che lo stato deve offrire per tutelare l’unione familiare. Ma non abbastanza, secondo gli assistenti sociali. E così la Corte d’appello di Torino sezione minori nell’ottobre 2012 ha deciso per l’adottabilità”.

La bimba viene allora affidata ad una famiglia, con il giudice del primo grado che affermava:

“I genitori non si sono mai seriamente posti domande in merito al fatto che la figlia si ritroverà orfana in giovane età e prima ancora sarà costretta a curare i genitori anziani, che potrebbero avere patologie più o meno invalidanti, proprio nel momento in cui, giovane adulta, avrà bisogno del sostegno dei suoi genitori. Il frutto di un’applicazione distorta delle enormi possibilità offerte dal progresso in materia genetica, e la volontà di concepirla, è una scelta che, se spinta oltre certi limiti, si fonda sulla volontà di onnipotenza, sul desiderio di soddisfare a tutti i costi i propri bisogni che necessariamente implicano l’accantonamento delle leggi di natura e una certa indifferenza rispetto alla prospettiva del bambino”.

La battaglia legale prosegue e arriva in Cassazione. Il 27 settembre i giudice del terzo grado dovranno decidere se la bimba potrà mai tornare dai suoi genitori naturali. Adriana Boscagli, legale dei De Ambrosis, preferisce non commentare in attesa della sentenza.

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