ROMA – Con l’avvicinarsi della Pasqua, si riapre l’annosa questione dell’agnello da sacrificare e piatto principe del pranzo domenicale. Quest’anno a far discutere è una pubblicità della Coop che in vista del ricco banchetto propone agnelli scontati a metà prezzo. Un’iniziativa destinata a far discutere e che ha fatto rapidamente insorgere gli animalisti. La protesta è capitanata da Fabiana D’Andrea, agguerritissima vegana di Viareggio, che ha avviato una raccolta firme su change.org per fermare l’odiosa “strage” a prezzi stracciati.
Intervistata da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, ai microfoni di Radio Cusano Campus, Fabiana parla di “atto deprecabile” e “promozione commerciale di pessimo gusto”. E arriva a dire “se dovessi scegliere chi salvare tra un agnello e un bambino, non saprei chi”. Una posizione piuttosto estrema, almeno quanto la stessa pubblicità che ha fatto indignare il mondo animalista.
Qual è il problema? La coop piazza su volantini e scontrini la foto di metà agnello e scrive “agnello e prezzo tutto a metà”. Vegani e animalisti inorridiscono e gridano allo scandalo. Spiega Fabiana D’Andrea:
“Lo avremmo fatto per qualsiasi altro animale e per qualsiasi individuo vivente. L’anno scorso avevamo mandato una semplice e-mail di protesta, chiedendo gentilmente di non mettere in mostra sugli scaffali della coop questi bambini a metà prezzo. Il bambino sarebbe l’agnello, che a 20 giorni è un bambino, come un cucciolo di cane, di gatto, sono dei cuccioli, dei bambini. La risposta della coop l’anno scorso fu che loro tenevano conto di quanto desideravano i loro associati. Quest’anno abbiamo messo che anche noi siamo associati, e che siamo appoggiati, con le firme, da anche tante persone che non sono vegane e non sono vegetariano. Noi non chiediamo che la promozione non ci sia più, per sradicare questa tradizione barbara ci vuole molto tempo, però quantomeno vogliamo avere un po’ di considerazione anche per quella di fetta di mercato che è in costante aumento e che siamo noi, che ci alimentiamo di sostanze alternative”.
Fabiana D’Andrea è un fiume in piena:
“Per me ognuno nella propria casa può mangiare quello che vuole. L’agnello è un bambino. Io non mi ciberei mai di essere viventi. Per me gli agnelli sono dei bambini, dei cuccioli. Si dovrebbe iniziare ad avere più rispetto per altre vite. Certe tradizioni ormai sono antiche, vanno superate, bisogna evolversi, trovare alternative. Fino ad ora la nostra petizione ha raggiunto circa 30.000 firme. Se mi entrano le formiche o gli scarafaggi in casa? Io li lascio vivere. Trovo metodi alternativi per mandarli via. L’altro anno ho avuto le farfalline in casa, perché sono piena di farine, ci sono metodi alternativi per mandare via gli insetti. L’alloro, il limone, cose che tengono a distanza gli insetti ma che non li uccidono. La formica per me è una vita, io le lascio andare, non le uccido”.
Eppure tra un bambino e un agnello, Fabiana non saprebbe chi salvare:
“Se mi trovassi a scegliere chi salvare tra un agnello e un bambino? Sinceramente salverei tutti e due, se mi mettete davanti a questa cosa non saprei quale scegliere. Io amo indistintamente bambini e cuccioli di animali alla stessa maniera. Per me sono tutte creature meravigliose, non saprei chi salvare”.