La porno segretaria (foto) agita il Pd toscano. C’è un nome, ma è ancora diffamazione?

Pubblicato il 30 Giugno 2011 - 19:46| Aggiornato il 18 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA

Gli scatti hard incriminati

Ma le telefonate, se possibile, non hanno fatto altro che infittire il mistero. Perché, in maniera quasi accidentale, un’ammissione è arrivata: la ragazza coinvolta nella storia è “un’altra che è nel Pd”. E chi? E perché nessuno dal partito ha fatto prima quel nome per dare maggior forza alla difesa della ragazza ingiustamente accusata? Se non c’è niente di cui vergognarsi, come non hanno esitato a dire esponenti del Pd, perché nasconderla come se ci si vergognasse di questa storia? Va per caso applicata la teoria del “due pesi due misure” oppure viene condivisa dal partito l’idea berlusconiana per cui ognuno a casa propria fa quello che vuole e la cosa non deve essere di dominio pubblico? Anche il tenore delle telefonate (in cui ci è stato “intimato di cancellare il nome della ragazza ingiustamente indicata e di pubblicare subito un articolo di scuse”) denotava un certo nervosismo negli ambienti del partito.

Se il reticente Pd toscano non ha dato un’identità a questa pornostar amatoriale, ci ha pensato il mondo del web (come al solito) a fornire nome e cognome: sulla pagina Facebook di Blitz Quotidiano è arrivato un commento all’articolo “Porno segretaria: è toto-nome. Dal Pdl scherzano: “Passi con noi””, in cui avevamo scritto il nome citato dal Secolo XIX. Un utente è stato piuttosto esplicito: “Ma quale totonome. Si chiama … …”.

Il nome di battesimo coinciderebbe con quello avanzato dal settimanale GQ. Facile trovare anche altre coincidenze. Ma nessuna certezza. Secondo le notizie raccolte dall’Ansa, “gli ultimi viaggi che aveva fatto erano stati in Svezia e in Danimarca – racconta un ragazzo inserito nel mondo della sinistra sanminiatese – e stando a quel che raccontava era proprio il modo di vivere il sesso di quelle popolazioni che l’attirava così tanto”. E avrebbe avuto come relatore della tesi un docente di lingue e letterature nordiche.

Inoltre, la protagonista del video hard, ha scritto l’Ansa “si è laureata in lettere da pochi giorni con una votazione intorno a 100”. Altra coincidenza, visto che la sua seduta si sarebbe tenuta il 20 giugno. Un indizio, non una prova schiacciante.

Certo è che l’internauta che ha lasciato il commento sul profilo di Blitz non è l’unico, a quanto pare, a credere di aver individuato la segretaria-attrice. Sul sito di Pier Luigi Bersani, l’utente loggato come Nonno Ernesto ha così commentato: “una comoda carriera politica gettata nel cesso per un colpo di testa.. ma cosa passa per la testa dei giovani di oggi?? certe cose le facevamo anche noi, ma in privato e senza testimoni! pensavi forse che nell’era di internet una mascherina potesse salvarti la privacy? sono arrivato a questa pagina in due minuti da Google, vedi tu..”. E l’articolo sotto il quale è stato postato il commento non era sulla storia del film hard. Ma anche questo potrebbe essere un tentativo (tutto interno) di diffamare un’altra giovane militante Pd.