Permessi soggiorno, tassa eccessiva. Ora rimborsi?

Permessi soggiorno, tassa eccessiva. Ora rimborsi?
Permessi soggiorno, tassa eccessiva. Ora rimborsi?

ROMA – La tassa sui permessi di soggiorno applicata in Italia è eccessiva. Questa la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea sulla tassa imposta dall’Italia agli immigrati. Una bocciatura che ora apre la strada dei rimborsi: la Cgil e l’Inca hanno chiesto che l’Italia risarcisca i 5 milioni di stranieri che hanno pagato tra gli 80 e i 200 euro per vedersi rilasciato o rinnovato il permesso di soggiorno.

Matteo Carnieletto sul Giornale scrive che la Corte Ue ha emesso la sentenza lo scorso 2 settembre contro la tassa per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno:

“Secondo la Corte, questa tassa è, come riporta il sito stranieriinitalia.it, “sproporzionata e contraria ai principi dell’Unione europea”. Sproporzionata in quanto, per il rilascio della carta d’identità, un cittadino italiano spende all’incirca 10 euro. Contraria ai principi dell’Unione europea in quanto, secondo la Corte, non favorirebbe l’integrazione degli immigrati. Sarà.

Inca e Cgil hanno deciso di sostenere la causa degli immigrati, avviando una campagna per chiedere dei risarcimenti in favore degli immigrati, come spiega Morena Piccini (presidente del Patronato Inca) a stranieriinitalia.it: “Vogliamo che gli immigrati siano risarciti, che il Tar in tempi rapidi annulli il contributo non solo sui permessi per lungo soggiornanti, ma anche per tutti gli altri, e che arrivino nuove norme per ristabilire finalmente i principi di diritto e proporzionalità”.

Come riporta Linkiesta, Cgil e Inca hanno stampato dei volantini in otto lingue affinché il maggior numero di immigrati possa venire a conoscenza dei risarcimenti e in cui si legge: “Le sedi Cgil e gli uffici del Patronato Inca ti aspettano per darti informazioni e per raccogliere la richiesta di restituzione delle cifre che hai versato dal 2012 ad oggi a titolo di contributo aggiuntivo per il rilascio e rinnovo del titolo di soggiorno”.

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