«No al pozzo»: è la protesta che si alza nella Brianza attraverso Giovanni Zardoni, vicesindaco di Cernusco Lombardone, uno degli enti locali coinvolti nel possibile trivellamento del suolo intorno a Lecco da parte degli australiani della “Po Valley”.
Nella battaglia contro i pozzi petroliferi sembrano uniti gli amministratori del Pd e della Lega. L’ex ministro alla Giustizia (e oggi sottosegretario alle Infrastrutture) Roberto Castelli, lecchese doc, si sarebbe fatto carico delle istanze brianzole e Andrea Robbiani, candidato leghista alla poltrona di sindaco di Merate, il più grosso dei comuni del circondario, ha detto che «la scelta di Scajola è quanto di più inopportuno si possa intraprendere». Scajola avrebbe infatti concesso le autorizzazioni agli australiani per cominciare il trivellamento già alla fine del 2009.
La “Po Valley”, nella sezione «New projects» del proprio sito web, parla in particolare di due località: Rovagnate e Negrino, dove sarebbero stati individuati giacimenti petroliferi rispettivamente a 3.500 e 6 mila metri di profondità. «La garanzia definitiva per la licenza è attesa entro la fine del 2009 -annuncia la “Po Valley”- anche se al di là del via libera del governo bisognerà fare i conti con la strenua opposizione degli amministratori locali».