Piergianni Prosperini, ex assessore, condannato: “Esportò armi in Eritrea”

Piergianni Prosperini, ex assessore, condannato: "Esportò armi in Eritrea"
Piergianni Prosperini (Foto Lapresse)

MILANO –  Nel dicembre del 2009 venne arrestato in diretta tv. In quel caso l’accusa era di turbativa d’asta. Oggi, 14 aprile 2014, Piergianni Prosperini è stato invece condannato in un altro processo, quello che lo vede accusato di esportazione illegale di armi in Eritrea e di evasione fiscale. L’ex assessore regionale lombardo dovrà scontare quattro anni di carcere. Lo ha deciso il Tribunale di Milano, che ha invece prosciolto l’ex politico lombardo dall’accusa di “mancata esecuzione dolosa del provvedimento di un giudice”.

Prosperini è stato condannato in particolare per aver preso parte al trasferimento verso il Paese africano di “10 cannocchiali notturni di terza generazione” per fucili di precisione. Nel processo sono stati condannati altri due imputati a pene sospese e altre persone accusate, a vario titolo, di corruzione e truffa sono state invece assolte.

Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 5 anni di carcere per Prosperini. Secondo l’accusa, infatti, l’ex politico avrebbe preso parte ad un presunto trasferimento verso l’Eritrea di dieci visori notturni per fucili di precisione e di un silenziatore (reato contestato fino al luglio del 2006).

Il collegio di giudici ha però riqualificato l’accusa contestata applicando un’altra normativa in materia di armi e condannando a 3 anni e 10mila euro di multa l’ex assessore per il capitolo ‘visori notturni’, ma non per il silenziatore. Un altro anno di condanna, poi, gli è stato inflitto per l’accusa di evasione fiscale (per alcune annualità contestate, però, sono arrivati in parte il proscioglimento e in parte la prescrizione).

L’ex assessore era anche accusato di avere effettuato fino a febbraio 2010 donazioni, trasferimenti fraudolenti di proprietà e acceso ipoteche per spogliarsi degli immobili di sua proprietà ed evitare così di risarcire all’ex assessore milanese Carla De Albertis un milione e 549.371 euro, come stabilito dal Tribunale di Milano nel febbraio 2009. Da qui anche l’imputazione di inosservanza di provvedimento del giudice. Da questa contestazione, però, Prosperini è stato prosciolto in parte per “difetto di querela” e in parte per “non aver commesso il fatto”.

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