TORINO – Le tigri dell’ex parco Martinat non verranno trasferite nel parco di Murazzano: la struttura non è adatta. Per ora è l’unica certezza sul destino di queste 10 tigri tra le quali anche Samir, l’animale che ha sbranato il suo padrone, Mauro Laggiard, a Pinerolo. Non verranno neanche abbattute però.
Due giorni dopo la morte del proprietario, sbranato mentre dava loro da mangiare, non è ancora stata trovata una nuova casa per questi animali. ”Non portatemeli via”, è l’appello di Carla Agosteo, la moglie della vittima, ma i comuni di San Pietro Val Lemia, dove è avvenuta la tragedia, e di Pinerolo – d’intesa con la Prefettura di Torino – sono al lavoro per trasferire i felini in un luogo più idoneo.
Il giorno dopo la tragedia, tra le dieci tigri sembra essere tornata la calma. ”Mio marito ha fatto una grossa imprudenza, gli avevo detto di non entrare nella gabbia perchè la tigre era nervosa”, racconta la vedova, che non ha voluto traslocare dal container vicino alle gabbie. La coppia si era trasferita lì per stare più vicina a questi enormi animali esotici, che sono ora stati affidati ai veterinari della Asl Torino 3. Una soluzione temporanea, in attesa che venga individuata la struttura in cui spostarli.
”Il trasferimento era già previsto per metà luglio, ma dopo quello che è successo stiamo cercando di anticiparlo”, spiega il sindaco di Pinerolo, Eugenio Buttiero. Tra le strutture interpellate, al momento, ci sarebbero lo Zoo Safari Fasanolandia, in provincia di Brindisi e una struttura in provincia di Ravenna. Al momento, però, non è ancora stato deciso nè dove nè quando Samir e i suoi compagni – nove tigri e un vecchio leopardo – verranno spostate. L’incertezza alimenta la polemica sulla loro presenza in un parco ormai chiuso da oltre tre anni e i cui proprietari da tempo chiedevano che gli animali venissero portati altrove.
”Quella del parco Martinat di Pinerolo e dei suoi grandi felini era una situazione nota”, sottolinea il Wwf, che chiede di fare chiarezza una volta per tutte sulle responsabilità e sulla probabile mancata gestione e applicazione delle norme relative alla detenzione degli animali pericolosi”. Di emergenza sicurezza zoo e circhi parla invece la Lav, secondo cui la morte di Laggiard è stata ”una tragedia annunciata”. ”Nessuno può sentirsi al sicuro – sostiene l’associazione – se vengono tollerati serragli, peraltro molti dei quali non autorizzati, dove animali selvatici sono costretti alla prigionia a vita, senza alcun effettivo rispetto delle loro caratteristiche etologiche”. Sul caso la Procura di Pinerolo ha aperto un’inchiesta, al momento senza indagati nè ipotesi di reato. ”Il trasferimento degli animali – spiega il sostituto procuratore Chiara Maina – è competenza dei Comuni, si tratta di atti amministrativi”.
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