ROMA – Dopo il sequestro, una buona notizia: le pizzerie e i bar appartenuti al clan Contini sequestrati a febbraio, tra i quali le catene Pizza Ciro e Pummarò & Co. non hanno chiuso, e adesso sono tornate in attivo.
“Non hanno chiuso. Sotto il controllo del tribunale sono amministrate senza problemi. Io stesso sono stato a cena in una delle pizzerie” ha detto Guglielmo Muntoni, presidente della sezione misure di prevenzione della Capitale. Parole riportate dal Messaggero.
Della stessa opinione Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia”Molti dicono non vado più nelle pizzerie della Camorra. Invece ora è importante sostenere queste attività che tornano nel circuito della legalità ed è il tribunale a verificarne la gestione”.
E i dati parlano chiaro: “Si è passati da una media di dieci misure di prevenzione patrimoniale all’anno alle 73 del 2013. Abbiamo in sequestro tra le 400 e le 500 aziende, oltre a mille immobili. Firmeremo un accordo per vendere con asta online le autovettura confiscate che non vengono destinate alle forze dell’ordine, per evitare spese di custodia e deperimento”.
Ma la gestione dei locali sequestrati non è sempre facile, come sottolinea il vicepresidente di Confindustria Lo Bello: “C’è un oggettivo fallimento da parte dello Stato e delle imprese sane: il 90% delle aziende confiscate sono già fallite”.
Sara Menafra