ROMA – “Erano circa le 8.20 di sera e stavo andando a cambiarmi nel laboratorio e non mi sono accorta che ero seguita. Appena ho aperto con le chiavi la porta, mi sono sentita spingere con violenza, mi sono voltata e ho visto bene in volto quel ragazzo. Parlava solo in inglese e mi ha ripetuto spesso: ‘Help me…’ . Mi ha gettata per terra e allora ho cercato di mettermi a pancia in giù per proteggermi. Ho capito subito che non voleva rapinarmi”, così inizia il racconto di una giovane dottoressa del Policlinico Umberto I di Roma che ha denunciato un tentato stupro al piano interrato della struttura in uno dei laboratori di gastroenterologia.
La donna si chiama Flaminia Ferri, 28 anni, e ha racontato al Corriere della Sera che ha provato a gridare: “Ha cercato di chiudermi la bocca con una mano: faticavo a respirare”.
La dottoressa ha provato a divincolarsi e a offrirgli soldi perché la lasciasse in pace “ma lui non mi stava neanche a sentire, voleva solo togliermi i pantaloni e alzarmi la maglietta…. Non so neanche come ho fatto, ma è partita una telefonata a una mia collega e ho avuto la prontezza di gridare: “Aiuto, aiuto””. Poi la richiesta di sicurezza al Policlinico: “Di notte qui è tutto aperto, c’è poca, pochissima vigilanza, le porte sono tutte spalancate. Ma il primario, il professor Adolfo Attili, ci ha promesso che farà aumentare la sicurezza. Intanto noi specializzandi non faremo più le notti da soli. Ho pure pensato di acquistare lo spray al peperoncino, ma io voglio fare il medico, non il poliziotto…”.
Riporta il Corriere della sera:
L’aggressore le ha subito strappato il cellulare, ma probabilmente ha avuto paura che qualcuno potesse davvero aiutarla, soccorrerla. Dopo qualche altro tentativo di stuprarla, l’etiope è scappato. Erano quasi le 9 quando la vittima ha chiesto aiuto ai colleghi del pronto soccorso.
Alla fine il presunto responsabile sarebbe stato preso con cellulare e chiavi della vittima:
Una volante del commissariato San Lorenzo lo ha rintracciato e fermato in viale dell’Università 37. Y.E.T., 25 anni, etiope, clandestino e con precedenti penali, è ritenuto l’autore della tentata violenza sessuale.