Il pomodoro di Pachino? E’ un ogm e viene da Israele

Chiunque sarebbe pronto a scommettere sull’italianità del pomodoro Pachino, ortaggio Igp originario della Sicilia. Ma perderebbe. Il pomodoro in questione, da qualche decennio particolarmente in voga sulle tavole italiane, è in realtà israeliano. Lo ha detto, suscitando qualche perplessità, il ministro per le politiche agricole Galan.

Pachino è sì zona di tradizionale coltivazione di pomodori, ma fino agli anni Ottanta da qui uscivano soprattutto i classici “da insalata”. Poi, nel 1989, l’azienda sementiera biotech israeliana, Hazera Genetics, introduce in Sicilia due nuove varietà di pomodori: il ciliegino Naomi e la varietà Rita a grappolo.

Un successo enorme, grazie anche a due geni (rin e nor) introdotti dall’azienda israeliana e che permettono ai pomodori in questione di conservarsi anche dopo 2 o 3 settimane dopo la raccolta. Il pomodoro “ciliegino” ha poi trovato in Sicilia il suo terreno ideale, grazie al clima mite. Per questo oggi il pomodoro Pachino ha il marchio Igp ed è uno dei prodotti più noti dell’agroalimentare italiano. Da oggi si sa anche che ha radici piuttosto “cosmopolite”.

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