Processi a rischio. A Milano, i diritti tv di Mediaset e Mills, in cui è indagato anche Silvio Berlusconi, la scalata ad Antonveneta; a Roma, il crac della Cirio; a Parma quello della Parmalat di Calisto Tanzi; a Torino la strage della Thyssen.
Sono alcuni dei procedimenti di maggior rilievo sui quali il «processo breve», una volta diventato legge, potrebbe far calare il sipario decretandone la fine anticipata. La norma transitoria prevede l’estinzione del processo in due anni dalla richiesta di rinvio a giudizio anche per i processi in corso se relativi a reati indultati o indultabili, commessi quindi prima del maggio 2006 e se prevedono pene inferiori a 10 anni.
MEDIASET – L’ultima contestazione di frode fiscale risale all’ottobre del 2004, il reato è punito con una pena inferiore ai dieci anni e la richiesta di rinvio a giudizio è del 22 aprile 2005, quindi di quasi cinque anni fa.
MILLS – Per la presunta corruzione di David Mills, la richiesta di rinvio a giudizio è del 10 marzo 2006 e anche la corruzione in atti giudiziari è punibile con una pena inferiore ai dieci anni (dai tre agli otto), mentre il momento consumativo del reato è collocato nel febbraio del 2000. L’estinzione del processo, nell’ipotesi di una approvazione definitiva, è quindi considerata certa in ambienti giudiziari milanesi.
ANTONVENETA – Nel procedimento sono imputati l’ex governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio e altri per aggiotaggio per il tentativo di scalata ad Antonveneta (richiesta,maggio 2008).
PARMALAT – Il processo non dovrebbe avere problemi. Altro discorso, invece, potrebbe essere fatto per le singole posizioni a giudizio. Nel processo Parmalat la riforma non toccherebbe le figure ritenute responsabili principali del crac del 2003, ma imputati di secondo piano per reati e le relative pene.
CIRIO – Il processo in corso a Roma riguarda la truffa che la procura ha quantificato in 1.125 milioni di euro attraverso l’ emissione di nove bond dal 30 maggio 2000 al 31 maggio 2002. Una quarantina gli imputati: nomi eccellenti della finanza e del mondo bancario ai quali si contestano reati che, a seconda delle posizioni, vanno dalla bancarotta per distrazione, documentale, preferenziale e patrimoniale alla truffa. Oltre al patron della società Sergio Cragnotti,sono coinvolti Cesare Geronzi, Gianpiero Fiorani e Rainer Masera.
THYSSEN – Le nuove norme non dovrebbero toccare il processo, hanno detto in tempi recenti i magistrati di Torino. Oggi,però, nessuno vuole commentare finchè non sarà disponibile il testo del provvedimento: eventuali ritocchi potrebbero avere modificato il quadro. Il processo riguarda la morte di sette operai della Thyssenkrupp in un incendio divampato il 6 dicembre 2007. L’inchiesta fu portata avanti a tempi di record e venne chiusa il 23 febbraio 2008. L’8 maggio le sei richieste di rinvio a giudizio. Anche il processo, cominciato il 13 gennaio 2009, viene celebrato a ritmi serrati ma, nonostante le 45 udienze, è appena a metà strada.