Processo Cucchi, Stefania Corbi: “Trattata come aguzzina. Stefano morto di un’aritmia”

Processo Cucchi, Stefania Corbi: "Trattata come un aguzzino. Stefano morto di un'aritmia"
Foto del processo Cucchi (Ansa)

ROMA – Il giorno dopo dalla sua assoluzione in appello al processo Cucchi, il medico del reparto penitenziario del Pertini Stefania Corbi, intervistata dal Messaggero e da Repubblica, respinge le critiche di chi l’ha bollata come “aguzzina” e sottolinea di aver cercato di aiutare il giovane durante il ricovero.

“Mi hanno detto – dice al Messaggero – che sono un’aguzzina, che mi sono comportata come una guardia Ss nei lager nazisti”. Ma, continua la dottoressa, “so che anche con questa sentenza l’onore come dicono non mi sarà davvero restituito”.

E al giornalista di Repubblica che le chiede quale sia stata, a sua avviso, la causa della morte dice: “Ci ho pensato giorno e notte. La verità è che non lo so”. Il 21 ottobre, ricorda il medico, “insistetti per fargli una flebo, lui non voleva. Mi promise che l’avrebbe fatta la mattina dopo. Mai avrei pensato che non avrebbe superato la notte”.

Alla domanda se sono stati commessi errori nel reparto dice: “Secondo me il suo quadro clinico non era a rischio”. La possibilità che sia stato picchiato? “A pensarci adesso credo di sì. Io avevo segnalato in cartella alcune ecchimosi. Non penso però che siano state le percosse a causare la morte”. “Secondo me”, continua Corbi, Cucchi è morto “di un’aritmia”.

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