Prosperini non si arrende e rilancia: “Se mi scarcerano mi candido di nuovo”

Piergianni Prosperini

Non gli è bastato essere arrestato, lo scorso 16 dicembre, praticamente in diretta televisiva dalla Guardia di Finanza. Non gli è bastata nemmeno l’accusa di essersi intascato una tangente da 230 mila euro per favorire l’appalto di una campagna pubblicitaria sul turismo in Lombardia. Niente può fermare l’ex assessore al Turismo della Regione Lombardia e “baluardo della cristianità” Piergianni Prosperini. Anche rinchiuso nel carcere di Voghera, il “marchese del grillo” in salsa padana, non arretra ma, anzi, rilancia.

E proprio dalla sua cella a Voghera torna a ripetere di non aver mai intascato quella tangente. «Non c’è nessuna tangente – afferma Prosperini, come riporta oggi la Stampa – i soldi li ho presi per una intermediazione commerciale. E poi io non potevo in alcun modo condizionare un appalto della Regione». E proprio in vigore di questa sua versione dei fatti, Prosperini si dice pronto a scendere nuovamente in campo. Quando? Giustizia permettendo già alle prossime elezioni regionali.

«Se mi dovessero scarcerare prima che si chiudano le liste – si legge ancora sulla Stampa – ho intenzione di ricandidarmi perché ritengo di aver fatto un ottimo lavoro come assessore al Turismo. Da quando occupa quella poltrona le presenze turistiche il Lombardia sono aumentate e quindi credo di avere le carte in regola per potermi ripresentare ai miei elettori».

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