ROMA – Quando la Madonna appariva in città: miracolo a Roma, Sant’Andrea delle Fratte. Giovedì 20 gennaio 1842 un giovane banchiere ebreo, Alfonso Ratisbonne, accompagnò l’amico Teodoro de Bussière nella Chiesa di S. Andrea delle Fratte, luogo di culto cattolico nel centralissimo rione Colonna, a due passi da via del Corso. Mentre l’amico era a colloquio con il Parroco, Alfonso iniziò a girare per la Chiesa, nella quale avevano lavorato artisti del calibro di Bernini e Borromini. Passati non più di 10 minuti, de Bussière lo ritrovò inginocchiato davanti alla cappella di S. Michele, completamente assorto, quasi in estasi: disse che gli era apparsa la Madonna. Durante il processo canonico (che il 3 giugno 1842 accertò la soprannaturalità dell’evento), Ratisbonne raccontò di aver visto una donna di straordinaria bellezza, nella quale riconobbe la Vergine Maria. In seguito all’episodio Alfonso scrisse:
“La Vergine non pronunciava alcuna parola, ma compresi perfettamente…provavo un cambiamento così totale che credevo di essere un altro, la gioia più ardente scoppiò nel profondo dell’anima; non potei parlare…non saprei render conto delle verità di cui avevo acquisito la fede e la conoscenza. Tutto quello che posso dire è che il velo cadde dai miei occhi; non un solo velo, ma tutta la moltitudine di veli che mi aveva circondato, scomparve (…) i pregiudizi contro il Cristianesimo non esistevano più, l’amore del mio Dio aveva preso il posto di qualsiasi altro amore”.
Il facoltoso banchiere si convertì alla fede cattolica, divenne prete e si recò come missionario in Palestina, dove morì nel 1884. Ancora oggi, nella Chiesa che Benedetto XV ribattezzò “la Lourdes romana“, si venera un’effigie della Vergine, meglio nota come “La Madonna del miracolo“.