REGGIO EMILIA – Eure Manicardi si è ucciso il 22 agosto a Pratofontana, località in periferia di Reggio Emilia. Un colpo di pistola in pieno petto, sparato dalla sua pistola Smih & Wesson regolarmente detenuta. Dietro il gesto disperato di Manicardi, odontotecnico di 52 anni, potrebbe esserci il disagio ed il dolore di aver perso il lavoro e di non riuscire a trovarne uno nuovo.
Il corpo di Manicardi è stato trovato la mattina del 22 agosto all’alba da alcuni ragazzi, in via Spagni, fuori dalla recinzione del cimitero di Pratofontana, località alla periferia di Reggio Emilia. È intervenuta la polizia, con gli agenti della squadra mobile e della Scientifica. Accanto al cadavere è stata ritrovata la pistola, caricata con l’unico proiettile esploso e che l’uomo aveva dotato di un silenziatore artigianale. A spiegare il gesto estremo è stata la stessa vittima con un biglietto d’addio lasciato sulla sua auto.
La sua attività come libero professionista negli ultimi periodi non era andata bene, tanto da spingerlo a chiuderla. Ora cercava un lavoro come dipendente. Ma a 52 anni non è facile. Questa infruttuosa ricerca lo ha demoralizzato sempre più fino alla scorsa notte, quando ha deciso di farla finita. Il corpo dell’uomo, residente a Bagnolo in Piano, nel Reggiano, è al momento sotto procura in attesa che il magistrato di turno, Marco Nicoli, decida per l’autopsia.
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