MILANO – La Guardia di Finanza di Milano ha perquisito, nella prima serata di martedì 30 aprile, la casa di Riccardo Bossi, primogenito del fondatore della Lega, Umberto Bossi.
I finanzieri cercano i documenti sullo yacht da 2,5 milioni di euro ormeggiato in Tunisia, nel porto di El Kantaoui, e che, in base alle indagini, sarebbe stato acquistato grazie a un’appropriazione indebita dell‘ex tesoriere Francesco Belsito.
Un anno fa era stata una laurea, forse recuperata in Albania, a gettare sospetti sulla Lega e sulla famiglia di Umberto Bossi, in particolare sul secondogenito Renzo, che ha sempre negato la circostanza.
Adesso è quello yacht ribattezzato ‘Stella‘, per i pm riconducibile appunto al primogenito Riccardo, a riportare l’attenzione su come i rimborsi elettorali sarebbero stati usati fino alla primavera 2012 dall’ex tesoriere già allora indagato per appropriazione indebita e per truffa aggravata, poi espulso dal Carroccio, e arrestato la scorsa settimana con l’ulteriore accusa di associazione a delinquere.
”Se fosse vero che è stata comprata con i soldi della Lega, ha commentato il segretario Roberto Maroni, richiederemo subito il sequestro perché sarebbero soldi della Lega che devono tornare alla Lega”.
L’avvocato Domenico Aiello ha spiegato di aver ricevuto da Maroni ”l’incarico di verificare se nel bilancio 2007/2008 della Lega vi siano state uscite in qualche modo riconducibili all’acquisto o alle spese o ai costi inerenti a questo yacht ed eventualmente di procedere, in sede giudiziaria, civile e penale, nei confronti dei responsabili di condotte appropriative e inoltre di chiedere il sequestro dell’imbarcazione”.