ROMA – “Sono stato vittima della fantasia repressa di un giovane prete”. Lo rivela Rocco Siffredi a “Flair”, mensile diretto da Vera Montanari. “Avevo 11 anni e lui ne avrà avuti 25. Abitava vicino a casa nostra e, appena mia madre usciva, mi faceva salire nel suo appartamento per mostrarmi i giornaletti porno. Quando stavo per eccitarmi, – prosegue l’attore hard – faceva finta di uscire dalla stanza. Ma poi restava sulla porta a guardare. Le mani addosso mai, però. L’idea che mi facesse vedere cose proibite non mi dispiaceva. Quando si parla di sesso non conosco ipocrisia. Al contrario della gran parte degli italiani”.
Rocco Siffredi, 47 anni, 5000 donne e 1500 film all’attivo, è uno dei pornoattori più famosi al mondo ed ora, dopo essere stato sdoganato da ‘Pornocrazia’ di Catherine Breillat, sarà nel cine-panettone di Boldi dove interpreterà “uno stilista francese innamorato di un uomo: non proprio un gay, ma un bisex con una marcata inclinazione per il proprio sesso”, rivela l’attore.
E se gli proponessero di tenere lezioni di educazione sessuale a scuola? In quel caso Siffredi accetterebbe senza esitazioni. “Mi sentirei all’altezza – spiega – In maniera maniera giusta, però, e già dai 12 anni. Non dico che mostrerei tutto dei miei film ma alcune immagini sì, per far capire come funziona il corpo, quanto sono diversi cervello maschile e femminile. Ultimamente -conclude l’attore- vedo in giro teenager che sono delle bombe di inibizione e di liberta’ sfrenata al tempo stesso”.