ROMA – Detenuti in villa da milionari, con giardini e piscina, come ce ne sono in una zona residenziale di Roma, l’Eur. E’ il progetto del Comune di Roma, voluto da Ignazio Marino e approvato dal prefetto Tronca, per alcune ville sequestrate alla criminalità organizzata. I residenti della zona però protestano e Forza Italia ha anche presentato un’interpellanza parlamentare. Scrive Gilda Tucci su Cinque Quotidiano:
I cittadini residenti a Roma nel quartiere EUR, l’Associazione “Ripartiamo dall’EUR” e il Comitato di Quartiere “EurInsieme” hanno presentato un esposto-diffida al commissario straordinario Tronca, al Comune di Roma, all’Assessore alle politiche della legalità del IX Municipio dott. Luisa Laurelli. Causa le ville site ai civici 70 e 72 di via Kenia, sequestrate dal Tribunale di Roma che il Comune vorrebbe a fini istituzionali o sociali, in comodato d’uso gratuito. IL PROGETTO “LA CASA DI LEDA” La Giunta, con delibera n. 145 del maggio 2015, presieduta da Ignazio Marino, aveva deciso di assegnare l’immobile di via Kenia 72 a detenuti minori, l’immobile di via Algeria 11, angolo via Kenia 70, all’accoglienza di madri detenute con figli. Tronca ha reso operativa la delibera di Marino e così i detenuti sconteranno la pena in ville da sogno sequestrate alla criminalità.
Il progetto chiamato “La Casa Di Leda” è sponsorizzato dal Ministero della Giustizia nella persona del Capo del Dipartimento, Santi Consolo, dalla Fondazione Poste Insieme Onlus, rappresentata dal segretario generale Massimiliano Monnanni, dal Comune di Roma, rappresentato dall’Assessore Francesca Danese. Secondo i residenti e le associazioni, dalla documentazione acquisita, emerge che la decisione di avviare tale iniziativa sia avvenuta senza alcuna adeguata programmazione e studio di fattibilità, come pure senza considerazione dei possibili problemi per il territorio e per gli ospiti delle medesime, né con alcuna considerazione delle caratteristiche strutturali e della destinazione d’uso di tali immobili e della loro compatibilità. Intanto fervono i preparativi per accogliere i detenuti in queste case di lusso immerse in parchi con alberi di alto fusto e dal valore di svariati milioni di euro. LA PROPOSTA ALTERNATIVA Il dott. Paolo Lampariello, presidente dell’Associazione “Ripartiamo dall’Eur afferma che sarebbe opportuno trovare una destinazione sociale più idonea, come ad esempio ospitare le famiglie dei bambini degenti nel vicino ospedale S. Eugenio, reparto oncologico, provenienti da altre regioni italiane i cui genitori a volte sono costretti a dormire in auto. “Tutto ciò avviene nel totale silenzio tanto che né i CC di zona né il Commissariato erano informati”. Il 29 marzo l’on. Renato Brunetta di Forza Italia ha presentato una interpellanza parlamentare sulla questione, indirizzata ai ministri della Giustizia e dell’Interno, denunciando che non ci sono stati bandi pubblici per presentare progetti sperimentali altrettanto buoni se non migliori.