ROMA – Salvatore Buzzi: un carabiniere sua “talpa” al Quirinale. Tra le conoscenze utili al sodalizio detto Mafia Capitale, Salvatore Buzzi poteva contare, scrive Cristiana Mangani sul Messaggero, anche su un carabiniere in servizio presso il Reparto interno del Quirinale.
Giampaolo Cosimo De Pascali, appuntato scelto, avrebbe svolto (scrive la giornalista del Messaggero) il compito di “talpa”, in cambio di “regalini” (buste di denaro) avrebbe rivelato informazioni riservate sull’andamento di procedure d’appalto e segnala eventuali inchieste a carico del gruppo Carminati. Cristiana Mangani de Il Messaggero ci ragguaglia sugli atti dell’inchiesta relativi all’appuntato-informatore.
Scrivono i militari del II Reparto investigativo di Ponte Salario: «Le attività d’intercettazione hanno documentato circa cinquanta contatti telefonici tra Salvatore Buzzi e Giampaolo De Pascali, in servizio nell’Ufficio Direzione Scss del Quirinale. L’analisi dei contenuti induce a ritenere che Buzzi si serva di De Pascali per acquisire informazioni di natura giudiziaria e per ottenere favori di vario genere, in virtù dell’incarico ricoperto da quest’ultimo».
Il legame tra l’appuntato e l’organizzazione nasce per un rapporto di amicizia che Buzzi ha con Giovanni Tinozzi, direttore del ristorante “La baita” di via Veneto. «Gianni – dice Salvatore a Carminati – è un amico mio del paese, che mi ha messo in contatto con uno del Quirinale che mi sta a fa’…». De Pascali si lascia convincere facilmente ad aiutare i due “boss”, e in cambio – affermano i carabinieri – ottiene del denaro, i famosi “regalini”. (Cristiana Mangani, Il Messaggero).