ROMA – L’ex vicepresidente del Consiglio comunale di Roma, Samuele Piccolo, è stato arrestato e poi posto agli arresti domiciliari insieme ai genitori con l’accusa di furto aggravato di energia elettrica. Lo scrive Repubblica. La procura di Tivoli accusa sia Samuele Piccolo che i genitori, Raffaele ed Elena, di aver manomesso i contatori dell’Enel nelle loro ville di Zagarolo (in cui sono tutti agli arresti domiciliari per l’inchiesta legata al riciclaggio e alla distrazione dei fondi neri destinati alla campagna elettorale) così da usare l’energia elettrica del comune e avere la luce in casa senza pagarla.
Una nuova vicenda giudiziaria per l’ex braccio destro di Gianni Alemanno, già implicato nell’inchiesta sui fondi neri e in quella, emersa pochi giorni fa, di un presunto giro di cocaina gestito dal suo ex autista, Fabio Finili.
Questa volta la vicenda è venuta a galla il 2 agosto dopo un normale controllo dell’Enel su alcuni contatori della luce: sono state riscontrate alcune anomalie sui consumi in due ville: in via Prato Nuovo e in via Sant’Apollaria Nuova di proprietà rispettivamente dei coniugi Piccolo e dell’ex consigliere capitolino. Una squadra di operatori dell’Enel è andata a bussare alla porta dei genitori di Piccolo: il padre ha dapprima tentato di opporsi ai controlli ma quando sono intervenuti i Carabinieri è emersa, secondo gli inquirenti, la realtà. Il contatore della luce sarebbe stato manomesso ovvero sembra non registrasse il consumo di corrente elettrica e permettesse una potenza più elevata di quella solitamente permessa alle abitazioni private. Gli operatori dell’Enel, insieme ai Carabinieri, hanno effettuato dei controlli anche nella villa di Piccolo e hanno trovato le stesse anomalie: le due abitazioni, secondo gli inquirenti, risultavano senza allaccio di energia oramai da anni.
I commenti sono chiusi.