ROMA – ”Ho trovato come donna umiliante che l’ennesima manifestazione antiberlusconiana ‘se non ora quando?’ si sia fatta scudo in modo strumentale di un problema: la difesa della dignità delle donne, che meriterebbe ben altre attenzioni”. Lo scrive Daniela Santanchè nella sua rubrica mensile pubblicata sul numero di marzo del magazine free press Pocket”.
”Trasformare una decina di showgirl in nuove martiri del maschilismo è quanto di più ridicolo e imbarazzante le neo femministe, dimentiche della rivoluzione sessuale da loro innescata anni fa, potessero fare. L’unica battaglia che vale la pena di combattere è quella per la libertà, delle donne come di chiunque. Che uso facciano poi le donne della loro libertà è fatto esclusivamente personale, non certo giudiziario o politico. E libera, sia pure deprecabile, è anche la scelta di cercare scorciatoie, là dove non si infrangono le leggi”.
”Se non riusciamo a fermare subito – argomenta il sottosegretario ai rapporti con il Parlamento – questa messa in scena cadremo nel patetico: donne contro donne a rinfacciarsi chi è più raccomandata, spregiudicata. E con chi dovremmo prendercela? Con Silvio Berlusconi che ha riempito di attenzioni delle ragazze che non speravano altro di vivere il sogno di Cenerentola?”.