Scontro treni, Giuseppe Acquaviva morto: non era a bordo, ma nel campo

Scontro treni, Giuseppe Acquaviva morto: non era a bordo, ma nel campo
Scontro treni, Giuseppe Acquaviva morto: non era a bordo, ma nel campo

BARI – Giuseppe Acquaviva, un contadino di 51 anni, è morto nello scontro dei due treni tra Andria e Corato del 12 luglio in Puglia. Giuseppe Acquaviva però non era a bordo del treno, ma a lavorare nel suo campo, lo stesso campo dove i due treni si sono scontrati e almeno 27 persone hanno trovato la morte. Uno dei pezzi del treno, lanciati a folle velocità in tutte le direzioni dopo lo schianto, lo ha colpito proprio alla testa e lo ha ucciso.

Una vittima “collaterale” dello schianto dei treni. Giuseppe Acquaviva forse non ha avuto nemmeno il tempo di rendersi conto di quanto stava accadendo proprio vicino a lui. Forse il contadino ha sentito solo il rumore del treno passare, come sarà accaduto altre volte mentre lavorava nel campo attraversato dai binari. Poi lo schianto a forte velocità, i treni si accartocciano uno sull’altro, le carrozze si disintegrano nell’impatto, i finestrini esplodono e mentre le lamiere si accartocciano i pezzi vengono schizzati via.

Proprio uno di quei pezzi di ferro lanciati via dall’impatto, una lamiera del tragico incidente, lo ha colpito alla testa. E’ accaduto tutto in pochissimo tempo e Giuseppe Acquaviva non ha avuto neanche il modo di realizzare quanto stava accadendo. I medici dell’ospedale Bonomo, dove le vittime e i feriti dell’incidente sono stati trasportati d’urgenza dai soccorso, raccontano il corpo martoriato di Giuseppe:

“Non aveva alcun segno sul corpo, solo un buco impressionante in testa. Non c’era nulla da fare”.

Il contadino è morto anche lui nello schianto del treno, vittima di un tragico incidente su cui ora la Procura indaga per stabilire le cause che lo hanno determinato, sia esso stato un errore umano o dovuto all’unico binario che univa le due città.

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