Scuola elementare, niente note sul registro ed espulsioni per gli alunni

di Veronica Nicosia
Pubblicato il 2 Maggio 2019 - 16:07 OLTRE 6 MESI FA
Scuola elementare, ddl educazione civica cancella sospensione e note

Scuola elementare, niente note sul registro ed espulsioni per gli alunni

ROMA – Niente più note sul registro per gli alunni delle scuole elementari, né espulsioni. Un emendamento al disegno di legge per l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole che è stato approvato dalla Camera dei deputati prevede la cancellazione di tutte le sanzioni disciplinari.

Per Luigi Gallo, presidente della Commissione Cultura e Scuola della Camera, si tratta di “un segno di civiltà”: “Stiamo parlando di bambini: il rapporto educativo in questa fascia di età deve fondarsi sulla fiducia e sulla collaborazione”. Ma il Miur frena e replica: “Notizie infondate, si estende solo il Patto educativo di corresponsabilità”. Per il ministero, quindi, restano le sanzioni ma in un quadro normativo attualizzato.

Ddl educazione civica, cosa cambia

Il nuovo emendamento approvato alla Camera abroga gli articoli dal 412 al 414 del Regio Decreto 26 aprile 1928 che prevedeva queste punizioni. Nell’articolo 414 del Regio decreto 1297  si leggeva: “Verso gli alunni che manchino ai loro doveri si possono usare, secondo la gravità delle mancanze, i seguenti mezzi disciplinari: ammonizione; censura notata sul registro con comunicazione scritta ai genitori, che la debbono restituire vistata; sospensione dalla scuola, da uno a dieci giorni di lezione; esclusione dagli scrutini o dagli esami della prima sessione; espulsione dalla scuola con la perdita dell’anno scolastico”.

La nuova legge, per “rafforzare la collaborazione con le famiglie”, estende alla scuola elementare il Patto educativo di corresponsabilità, oggi previsto per le scuole medie e per le superiori. Per Gallo, “il problema che vive il mondo della scuola rispetto al bullismo o rispetto alla violenza verso il corpo insegnante va affrontato con altre misure: molti docenti ci dicono che il lavoro fatto a scuola viene perso quando fuori c’è un ‘burrone sociale’. Servono misure per le assunzioni di personale nelle politiche sociali e presidi di legalità sul territorio: c’è una società che rema contro rispetto al lavoro prezioso che si fa a scuola. Altrimenti, con misure come quella abrogata, ci illudiamo di avere uno strumento che poi, nella realtà, è inefficace”. 

Il voto sul provvedimento si terrà il 2 maggio alla Camera e per Gallo si tratta di “un primo passo avanti”: “Mentre prima c’erano solo indicazioni su Cittadinanza e costituzione e non c’era l’obbligo delle 33 ore, néla necessità del voto, ora ci sarà un impegno su tutta questa materia. Il Movimento dei Cinque stelle voleva un ora in più affidata ai docenti di Diritto ed Economia, ma volendo dare un segnale già da settembre, si è scelto di accelerare la proposta di legge: intanto si raccoglieranno i dati e tra due anni deve essere inserita un’ora aggiuntiva per questa materia, come chiediamo noi, mentre al momento l’educazione civica deve essere ricavata nel quadro orario scolastico esistente”. 

I Cinque Stelle chiedono inoltre che la disciplina, nelle scuole secondarie, sia assegnata agli insegnanti di diritto ed economia giuridica: “devono essere insegnanti professionisti di questa disciplina; chiediamo al Ministero dell’Istruzione di fare un censimento in tal senso”, ha concluso Gallo. 

Miur smentisce: “Notizie infondate”

Sono “notizie infondate” quelle relative ad una presunta abolizione delle sanzioni disciplinari per i bambini della scuola primaria operata dal disegno di legge in approvazione alla Camera sull’insegnamento dell’educazione civica in tutte le scuole. Lo evidenziano fondi del MIUR.
“L’articolo 8 del disegno di legge – relativo ai rapporti tra scuola e famiglia – non fa altro che estendere anche alla scuola primaria, infatti, il Patto educativo di corresponsabilità che già oggi disciplina, in maniera dettagliata e condivisa, i diritti e doveri degli studenti delle scuole secondarie nei confronti delle istituzioni scolastiche, comprese le relative sanzioni. Viene operato, dunque, un allineamento normativo in tutti gli ordini di scuola, con il conseguente superamento di alcune norme del passato”. Le sanzioni restano, ma all’interno di un quadro normativo attualizzato, fa notare il Miur.

In particolare, come già avvenuto per la scuola secondaria per la quale sono state abrogate, già nel 1998 – fanno infine notare fonti del Miur – le sanzioni previste da un Regio Decreto del 1925, vengono, conseguentemente abrogate, anche per la scuola primaria, le sanzioni previste da un Regio Decreto del 1928. Tali disposizioni erano peraltro già state di fatto superate dai regolamenti d’istituto previsti, per tutte le scuole di ogni ordine e grado, dal Testo Unico della scuola del 1994.

Abolire le sanzioni per i bambini: giusto o sbagliato?

Se Gallo esulta parlando di “segno di civiltà”, il Miur frena parlando di sanzioni che restano ma vengono attualizzate. Se fosse vero dunque che note ed espulsioni saranno abolite dalle scuole elementari, possiamo davvero parlare di un “segno di civiltà” educare i bambini a non assumersi la responsabilità delle proprie azioni quando sbagliano? 

C’è chi infatti ritiene, come chi scrive, che proprio nella scuola i bambini imparano a responsabilizzarsi, anche attraverso punizioni come le note sul registro che non sono certo corporali, ma atti che spingono i piccoli alla riflessione e alla crescita.