ROMA – Martedì 10 novembre, ore 16: è la data cerchiata in rosso da settimane sul calendario di circa 55mila prof precari. E’ fissato infatti per oggi, 10 novembre, il clic day delle assunzioni della Fase C previste dalla Buona Scuola. Alle ore 16 le email con la proposta di assunzione partiranno da Viale Trastevere: oltre 48mila per posti comuni e quasi 6.500 per il sostegno. La casella di posta elettronica dovrebbe riempirsi anche per Agnese Landini, moglie del premier Matteo Renzi, in attesa di una cattedra di Lettere e Latino. Ma non è detto, perché a decidere disciplina e provincia sarà l’algoritmo del Miur. L’anno passato la first lady ha insegnato in un istituto della sua città, a Pontassieve, in provincia di Firenze.
L’Anief, il sindacato degli insegnanti, ha già presentato una richiesta agli atti: “Si tratta di una procedura complessa, che avrebbe necessitato di massima trasparenza. Invece, le scelte della disciplina d’insegnamento e della provincia dove i docenti verranno collocati, derivanti dell’incrocio tra le graduatorie formulate e dei posti vacanti su cui assumere, avverrà nel massimo riserbo. Come se si trattasse di dati sensibili”.
Tutti i docenti individuati avranno 10 giorni di tempo per accettare: coloro che rifiutano o non accettano la proposta di assunzione sono definitivamente espunti dalle graduatorie di merito e a esaurimento in cui sono iscritti.
L’Anief ha predisposto una richiesta di “accesso agli atti”, da presentare al Tar. Il sindacato ritiene, infatti, che le assegnazioni dei posti possano essere viziate, a danno dei docenti individuati, dal modello organizzativo prescelto dal Miur per far attuare le assunzioni anche su discipline non richieste come prioritarie dagli istituti, in particolare nel secondo ciclo d’istruzione.
“In buona sostanza, le sette aree disciplinari indicate dalle scuole non riescono di certo a coprire le oltre 150 discipline d’insegnamento. Creando – osserva il sindacato – inevitabili discrepanze tra richieste e assegnazioni. C’è il fondato rischio, infatti, che docenti di musica si ritroveranno a insegnare arte o scienze. O viceversa. Con evidenti danni a neo-assunti, alunni e scuole”.
Per il presidente nazionale di Anief, Marcello Pacifico, “bisogna comprendere se i criteri adottati dall’amministrazione scolastica hanno rispettato le graduatorie dei precari relative alle classi di concorso e alle regioni con i posti disponibili. Aver realizzato ancora una volta queste scelte rigorosamente al buio, non soddisfa i criteri di trasparenza che l’amministrazione pubblica è tenuta a rispettare al momento dell’assunzione di ogni suo dipendente. Attraverso il Tribunale amministrativo regionale, quindi, risaliremo ai criteri adottati e valuteremo, con i nostri legali, se hanno rispettato le norme vigenti”.