ROMA – Lo sciopero degli scrutini è iniziato e ad aderire sono stati il 90% dei professori italiani. Un’ora di sciopero per ogni collegio dei docenti, tanto basta per far rinviare gli scrutini in forma di protesta contro la riforma della “Buona scuola“. Il rischio ora è che i docenti debbano lavorare anche di notte e nei weekend, una volta finito lo stop, per recuperare e presentare le valutazioni finali entro le date stabilite.
Il sito di Repubblica scrive che l’adesione da parte dei docenti è stata alta ed è la seconda protesta organizzata dai sindacati contro la riforma:
“La mobilitazione, che rappresenta il secondo atto della protesta organizzata da tutti i sindacati della scuola, è stata indetta nei primi due giorni utili – in cui è possibile scioperare – calendarizzati dai singoli istituti. Nelle regioni in cui le lezioni si sono concluse lunedì scorso, è stato possibile scioperare ieri e oggi, se lunedì pomeriggio è stato dedicato allo scrutinio delle classi terminali. E così via. In 13 regioni, l’ultima campanella è suonata oggi o suonerà domani. E il pericolo che lo sciopero degli scrutini si accavalli agli esami di maturità è più che una semplice ipotesi. Per questa ragione molti presidi hanno minacciato lunghe ed estenuanti riunioni anche in ore notturne o di domenica.
Ma la cosa più probabile è che le operazioni di scrutinio delle classi intermedie si possano svolgere nei pomeriggi degli esami di stato: esami di maturità la mattina e scrutini il pomeriggio. E nonostante il superlavoro che si prospetta, la maggior parte degli scrutini è già saltata. Nella Capitale, il Coordinamento delle scuole secondarie comunica che le valutazioni finali sono saltate in diversi istituti: al classico e linguistico Aristofane, all’istituto comprensivo Gandhi e allo scientifico e linguistico Innocenzo XII di Anzio. Anche dalla Flc Cgil iniziano ad arrivare i dati delle prime adesioni. In provincia di Ferrara l’adesione allo sciopero è stata “straordinaria”.
I numeri di adesioni sono stati alti, secondo la nota della Flc Cgil:
“In diversi Istituti Comprensivi si sono registrate punte di adesione tra l’85 e il 90 per cento, mentre altri istituti si attestano tra il 70 e il 60 per cento. Grande soddisfazione anche per l’adesione che si è registrata nelle scuole superiori”. Stesso discorso in Sicilia, dove le lezioni si sono concluse ieri. In diversi istituti di Palermo, gli scrutini sono stati bloccati completamente. Mentre in altre scuole la percentuale di scrutini saltati oscilla fra il 50 e il 70 per cento. Per dire “no” al preside-sceriffo e ai finanziamenti alle scuole paritarie, gli insegnanti si sono organizzati. Perché per gli scrutini finali basta che sia uno solo a scioperare, giacché per svolgere lo scrutinio occorre che siano tutti presenti: il cosiddetto collegio perfetto”.