ROMA – Se, e quando, la Finanza ruba: “stipendi” da 30mila euro mensili al colonnello, extra da 150mila euro ai generali di Roma. Un tariffario sottobanco per non avere rogne fiscali, controlli mirati. E’ lo scenario che emerge dall’inchiesta, l’ultima in ordine di tempo, che coinvolge la Guardia Finanza.
Il controllore finito in manette si chiama Fabio Massimo Mendella: secondo l’accusa avrebbe ricevuto 1 milione di euro in sei anni. Fino a ieri era comandante provinciale a Livorno, ma la vicenda negli atti dell’inchiesta parte dalla testimonianza di un imprenditore napoletano, Giovanni Pizzicato.
Secondo la ricostruzione della magistratura gli imprenditori napoletani Francesco e Giovanni Pizzicato, gestori di locali notturni, pagavano fino a 30mila euro al mese “per stare tranquilli” e non avere controlli fiscali. Mendella, all’epoca dei fatti a Napoli, sempre secondo l’accusa era “in società” con il commercialista Pietro De Riu, anche lui arrestato. Ecco cosa racconta ai pm Pizzicato nel novembre scorso:
“Nel 2005 venni avvicinato da un mio collega Pietro Luigi De Riu e mi disse che sarebbe stato bene che per la mia attività incontrassi un suo amico, il maggiore Fabio Massimo Mendella, con il quale fu organizzata una cena presso uno dei locali che all’epoca gestivamo, “La Scalinatella” di Napoli… De Riu ci propose di trovare un accordo economico con Mendella, in misura proporzionale al volume d’affari della società. Mi fu detto che con 15 mila euro al mese avremmo potuto star tranquilli… Cominciai quindi a pagare, ma poi nel tempo i versamenti sono cresciuti a 20 mila e poi fino a 30 mila euro. Non abbiamo avuto mai alcun controllo generale o comunque mirato dalla Guardia di Finanza”.
L’inchiesta non riguarda solo Mendella. Due generali indagati: Vito Bardi ed Emilio Spaziante, quest’ultimo già arrestato per la vicenda del Mose veneziano. Pizzicato parla del commercialista De Riu, per l’accusa collettore delle mazzette destinate a Mendella: “Quel commercialista ci disse che, oltre al colonnello, bisognava foraggiare i generali romani”. Il riferimento è all'”extra” da 150mila euro.
I commenti sono chiusi.