VENEZIA – “Il rito dei vampiri si diffonde”. Sette sataniche in cui gli adepti bevono il sangue del loro capo ed escono di casa solo di notte. Questo il rito che, dicono preti ed esorcisti preoccupati, si sta diffondendo a Venezia e arriva dagli Stati Uniti.
Alvise Tommaseo su La Nuova di Venezia e Mestre scrive:
“E così, si sa che alla zona di Preganziol fanno riferimento alcuni aderenti alla setta dei Bambini di Satana; nella parte orientale della provincia di Treviso, e lungo il litorale veneziano, esiste invece un gruppo di adepti a una setta che si ispira al vampirismo e che, fino a qualche tempo fa, aveva come base un vecchio edificio abbandonato”.
Il rito del capo della setta è far bere il suo sangue agli adepti, spiega lo studioso di culti religiosi, Giuseppe Bisetto, nella sua relazione che ha presentato durante un convegno a Oderzo, organizzato dal Lions club cittadino sul tema “Occultismo e satanismo a cui erano presenti anche religiosi:
“Il fenomeno del satanismo, hanno detto, è un problema morale e sociale, prima che religioso. Nei casi più gravi può, ovviamente, interessare l’ambito della legislazione penale e approdare nelle aule giudiziarie. È noto quanto è avvenuto una decina di anni fa nella provincia di Varese quando alcuni adepti alla setta delle “Bestie di Satana” si macchiarono di orribili delitti. In Italia si contano decine tra chiese, gruppi e sette che si ispirano a Satana”.
Ostie rubate nelle chiese, cimiteri profanati e altri episodi simili si verificano sempre più spesso. Bisetto spiega che il fenomeno delle sette sataniche è seguito con preoccupazione a Venezia e nel Triveneto dalla diocesi, e che la città con più sette al nord Italia è Trieste:
“«si tratta di mode che sono arrivate da noi soprattutto dagli Stati Uniti e che possono trovare terreno fertile quando si verifica la disgregazione familiare e sociale». Giuseppe Bisetto può citare gruppi che si richiamano al demonio nella zona di Bassano del Grappa, e sottolinea che i furti di ostie accaduti tempo fa a Badoere di Morgano e San Trovaso di Preganziol sono indici di una presenza di adepti anche nella provincia di Treviso. Potrebbe trattarsi di vere e proprie sette composte da alcune decine di persone o di piccoli gruppi, a volte di schegge impazzite che forse sono anche le più pericolose, formate da pochissimi elementi”.
E il vampirismo, spiega Bisetto, è al momento il fenomeno più preoccupante.
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