Roberto Saviano «non è un eroe» della lotta alla camorra, «al contrario dei poliziotti che stanno tutti i giorni in prima linea sul campo». È quanto afferma in un’intervista a Klaus Davi il segretario del Sindacato autonomo di polizia (Sap) Nicola Tanzi, sottolineando però che «Saviano ha certamente avuto il coraggio di dire ciò che tutti sapevano ma che non avevano mai messo per iscritto».
Purtroppo, prosegue il segretario del Sap, oggi non si parla più di Saviano scrittore, ma di Saviano «come simbolo». E invece «la vera attività contro la camorra non è però il lavoro che fa lui, ma quello delle forze di polizia ogni giorno per scardinare e far capire ai cittadini di Napoli che la camorra, l’estorsione e l’usura, si possono combattere e si possono vincere».Anche perché «la camorra teme molto di più il grande impegno delle forze di polizia, non certo un libro che ne parla».
Dunque, dice ancora il segretario del Sap a Klauscondicio, «l’impegno antimafia non ha bisogno di showman» perché «la vera lotta si svolge in trincea ed è sostenuta giorno per giorno da migliaia di poliziotti e carabinieri sul campo». Le apparizioni televisive di Saviano, conclude Tanzi, «sono un’altra cosa» rispetto alla lotta alla camorra: «La sua sovraesposizione mediatica non serve a smuovere l’animo dei clan» ma a «pubblicizzare la sua attività».
I commenti sono chiusi.