Sondaggio Il Mattino tra studenti a Napoli: 1 su 3 rispetto per i boss, 3 su 4 non si fa la spia

Sondaggio de Il Mattino tra gli studenti di Napoli. Uno su tre riconosce ai boss una sorta di rispetto. Tre su quattro non dicono omertà ma condannano il fare la spia.

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 31 Maggio 2022 - 09:03 OLTRE 6 MESI FA
Sondaggio Il Mattino tra studenti a Napoli: 1 su 3 rispetto per i boss, 3 su 4 non si fa la spia

Sondaggio Il Mattino tra studenti a Napoli: 1 su 3 rispetto per i boss, 3 su 4 non si fa la spia (foto Ansa)

Sondaggio del quotidiano Il Mattino, sondaggio tra gli studenti a Napoli, sonda calata a misurare valori diffusi e condivisi ancor prima che a cogliere opinioni. Domanda: pur condannando le loro attività (si noti la scelta di rendere esplicita una premessa che dovrebbe essere del tutto implicita) i boss della criminalità meritano a loro modo rispetto? Devastante la risposta: il 33 per cento risponde sì, i boss meritano rispetto. Il rispetto che si assegna e riconosce ai forti, a quelli che si fanno valere.

Omertà brutta parola, ma spia è peggio

Altra domanda: l’omertà, il non parlare con la Polizia, il non dare confidenza allo Stato, come lo giudicate? Risposta: per il 75 per cento se la chiami omertà non è una bella cosa, però…Però fare la spia proprio non si fa. Quindi se lo chiami fare la spia tre studenti su quattro giudica doveroso e rispettabile sottrarsi al dare confidenza, informazioni e quindi una mano allo Stato. 

Ultima domanda: quante ore di lotta alla Camorra?

Ultima domanda, nel senso di conclusiva: quanto tempo dedicato e impiegato dalle scuole e nei percorsi formativi alla lotta alla criminalità, nello specifico alla camorra? Risposta corale: nessun tempo, zero ore. Era la domanda pleonastica, a mezza via tra l’ingenuità e l’ipocrisia. L’idea che una sorta di liturgia anti criminalità recitata a scuola possa fungere da scongiuro civile anti criminalità organizzata è appunto un po’ ingenua e un po’ ipocrita. La reale pedagogia sociale sui cui canoni si formano e vengono formati i giovani (non solo a Napoli) è quella delle regole sociali tutte da non osservare se entrano in contrasto o ostacolano bisogni o aspettative dell’individuo o del clan. A questo tipo di non cittadinanza si uniformano e attengono partiti politici, sindacati di categoria, ordini e associazioni professionali, comitati e assemblee e cortei e popoli social vari. Gli studenti sondati in quel di Napoli non fanno che tradurre in dialetto locale la lingua nazionale.