ROMA – I quattro promotori del sito web Stormfront sono stati condannati anche in Cassazione. I giudici hanno confermato le condanne a due anni e sei mesi di reclusione per Daniele Scarpino, ritenuto l’ideologo del gruppo, e a due anni e due mesi per Diego Masi, Luca Ciampaglia e Mirko Viola.
Le accuse nei confronti dei 4 condannati sono di aver propagandato sul sito Stormfront incitamenti all’antisemitismo, all’odio etnico e razziale. La Cassazione ha inoltre liquidato 4.200 euro di spese legali in favore dello scrittore Roberto Saviano, 5.000 euro in favore del ministero dell’Interno e 3.500 euro per la Comunità ebraica, tutti costituitisi parte civile nel processo.
Lo scorso 20 luglio il giudice per l’udienza preliminare di Roma aveva rinviato a giudizio 25 persone ritenute vicine al movimento di estrema destra Stormfront con le accuse di odio razziale, minacce, violazione della legge Mancino. Il pm in quella occasione accusò gli imputati di aver pubblicato sulla sezione italiana del forum ‘Stormfront’ post contro immigrati, ebrei e responsabili istituzionali.
Il Sostituto procuratore generale della Cassazione Antonio Gialanella aveva chiesto ai giudici della Prima sezione penale della Suprema Corte di confermare le condanne ai quattro promotori del forum ‘Stormfront’ dove propagavano sul web l’ideologia neonazista e incitavano all’antisemitismo, all’odio etnico e razziale.
In Cassazione hanno confermato la costituzione di parte civile i legali della Comunità ebraica, del Ministero dell’Interno e dello scrittore Roberto Saviano. I giudici – presieduti da Maria Cristina Siotto – hanno così deciso di confermare il verdetto emesso dalla Corte di Appello di Roma, il 13 febbraio del 2014, che aveva ridotto le pene per l’ideologo del gruppo Daniele Scarpino portandola da tre a due anni e sei mesi, e per Diego Masi (aveva due anni e sei mesi), Mirko Viola (aveva due anni e otto mesi) e Luca Ciampaglia (due anni e sei mesi), tutti condannati a due anni e due mesi.
I quattro imputati sono accusati di essersi associati in quanto “accomunati da una vocazione ideologica d’estrema destra nazionalsocialista” al fine “di commettere più delitti di diffusione d’idee online e tramite volantinaggio, fondati sulla superiorità della razza bianca, sull’odio razziale, etnico e d’incitamento a commettere atti di discriminazione e di violenza per motivi razziali e etnici”.
Secondo l’accusa, tra il 2011 e il 2012, sul forum ‘Stormfront’, attraverso l’uso di pseudonimi, avrebbero diffuso
“messaggi, volantini, immagini, video e registrazioni audio, inerenti a tematiche identitarie, al negazionismo dell’olocausto e alle adozioni internazionali, caratterizzati dalla superiorità della razza bianca, dal rancore nei confronti di chi aiuta gli immigrati, dei giornalisti che criticano coloro che plaudono alle SS, degli ebrei, dei negri, dei rom, dei nomadi, degli appartenenti alle forze dell’ordine e alla magistratura, nonché degli esponenti politici di sinistra sensibili alle esigenze degli immigrati e delle persone di altre razze”.