ROMA – Si allontana lo spettro della liquidazione del Teatro dell’Opera di Roma. Dopo i recenti scioperi e dissidi, Cgil, Cisl e Uil hanno siglato un accordo con l’assessore alla Cultura di Roma Giovanna Marinelli e il sovrintendente della Fondazione Carlo Fuortes. Così oggi 29 luglio, finalmente la Bohème andrà in scena a Caracalla con tutta l’orchestra. La scorsa settimana il sindaco Ignazio Marino aveva annunciato la discussione della liquidazione nel Cda di domani. Ma oggi lui stesso parla di “un pericolo che può essere scongiurato”. “Ha vinto la città – esulta Marinelli -. Continua il lavoro per il rilancio dell’Opera”.
Nel verbale siglato in occasione del tavolo convocato proprio dall’assessore Marinelli, Roma Capitale riconosce “il livello internazionale del teatro” e si impegna a “creare le condizioni perché il suo futuro sia adeguato a questo prestigioso ruolo”. Le parti condividono la necessità di definire la nuova dotazione organica a partire dal 26 di agosto ed entro il 25 settembre attraverso un calendario di incontri tra la Fondazioni e le organizzazioni sindacali. Unico sindacato al tavolo a non firmare è stata la Fials, che insieme alla Slc Cgil ha promosso i recenti scioperi.
Ma, come sottolinea l’assessore Marinelli al termine dell’incontro, “il quadro generale di oggi è diverso da quello di ieri”. E più di tutti lo attestano le parole del segretario generale della Cgil Roma e Lazio Claudio Di Berardino. A chi gli chiede se gli scioperi sono terminati risponde: “Al momento credo di sì, perché gli scioperi non vengono mai fatti in modo preventivo o ideologico, si fanno sul merito. Quando affronteremo la questione della pianta organica vedremo. Il Comune si è mosso nella giusta direzione assumendo su di sé la responsabilità. Credo che domani la Boheme andrà in scena”.
Diversa la posizione della Fials con Lorella Pieralli che sottolinea: “Neanche oggi sono stati resi noti numeri della pianta organica. Per noi è mancata la condizione più importante: sapere se il 30 settembre il Cda voterà una pianta organica di 400 lavoratori che ci ridurrebbe ad un teatro di provincia o se si andrà più vicini ai 631 della pianta organica originaria”. Se si andrà avanti con gli scioperi? “Dobbiamo valutare insieme ai lavoratori”. “Ci sarà un referendum tra tutti i lavoratori – annuncia Fuortes – Il Cda, che si riunirà domani, ovviamente terrà conto di quanto accaduto oggi e procederà di conseguenza”. Secondo Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil Roma e Lazio l’intesa di oggi “ribadisce l’importanza del teatro”. Ed è soddisfatto anche il sindaco Ignazio Marino che afferma: “Dobbiamo procedere con il nostro cda di domani (la riunione si terrà in tarda mattinata in Campidoglio, ndr) che deciderà quale sia il percorso più opportuno, ma penso si possa scongiurare il pericolo liquidazione e si possa quindi, confermare il piano che avevo stabilito e l’accesso alla legge Bray”.