Terremoto Abruzzo/ La terra spostata, le inchieste postume

 La terra continua a tremare in Abruzzo. Una scossa venerdì sera, una scossa sabato mattina, secondo un doloroso spartito che si ripete inesorabile dal giorno dopo la grande scossa.

 Intanto negli uffici giudiziari stanno per partire le inchieste postume, dopo anni vissuti in quegli stessi immobili sul cui disfacimento ora vorrebbero indagare.

Nel resto del mondo è Pasqua e gli italiani, magari badando al risparmio, magari con ombrello e impermebile al seguito,  sono andati in vacanza in massa comunque. Le grandi città sono semivuote, come a Ferragosto.

In Abruzzo sono  rimasti il dolore, le macerie e il conto dei morti.

E le conseguenze, nell’anima e nella materia, di uno sconvolgimento devastante. Col tempo, è possibile che le ferite che si sono aperte dentro a migliaia e migliaia di abruzzesi si rimargineranno.

La terra porterà invece nei millenni le cicatrici della catastrofe.

All’Aquila, dove era l’epicentro, la superficie terrestre si è spostata di 15 centimetri a causa del terremoto. Lo hanno scoperto l’Agenzia spaziale italiana (Asi), in collaborazione con il ministero della Difesa e con la Protezione Civile, grazie alle immagini catturate dal sistema satellitare Cosmo-SkyMed.

Il primo interferogramma (sovrapposizione di immagini prese in due tempi diversi tramite apposite apparecchiature) mostra chiaramente lo spostamento della Terra nel capoluogo abruzzese.

 

Intanto, mentre la terra gli si è spostata sotto i piedi, la popolazione dell’Aquila continua a convivere con scosse di terremoto continue.

L’ultima, avvertita dalla popolazione, si è verificata alle 7,39 di sabato mattina. Non si conosce ancora la magnitudo, anche se non dovrebbe essere superiore ai 3 gradi.  La precedente scossa si era verificata venerdì sera, verso le 21,07 e la magnitudo delll’evento sismico era stata pari a 3,1 gradi della scala Richter. L’epicentro sempre nella zona dell’Aquila.

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