Terremoto Accumoli, chiesa crollata: per sicurezza sismica spesi… 33 euro

Terremoto Accumoli, chiesa crollata: per sicurezza sismica spesi... 33 euro
Terremoto Accumoli, chiesa crollata: per sicurezza sismica spesi… 33 euro

AMATRICE . Barre di ferro acquistate e installate: una. Spesa 33 euro. Spesa complessiva per il miglioramento antisismico: 509 euro. Così recita il capitolato, ovvero l’atto ufficiale che contiene tempi, spese e modalità di un appalto, relativo ai lavori di messa in sicurezza della chiesa di San Pietro e Lorenzo ad Accumoli, crollata per il terremoto del 24 agosto.

Una storia surreale che inizia dopo la scossa del 1997. Mentre nella vicina Norcia si lavora tanto e bene per rendere davvero antisismiche le costruzioni a rischio in altri paesi succede qualcosa di diverso. Ad Accumoli per esempio, si fanno le gare d’appalto per la chiesa. Come finisce lo raccontano per Repubblica Dario Del Porto e Fabio Tonacci:

Nella lista delle opere finanziate del post-sisma 97 il nome della chiesa di San Pietro e Lorenzo, c’è. “Intervento sul complesso parrocchiale da 116mila euro”. Si tratta del rifacimento del tetto di 200 mq della chiesa accanto al campanile, la cui gara d’appalto è stata vinta nel 2008 dalla Steta di Stefano Cricchi, uno dei figli di Carlo Cricchi, l’imprenditore reatino che si è aggiudicato commesse anche a L’Aquila. Per i lavori in Abruzzo, l’altro figlio, architetto, è sotto inchiesta per tangenti. “Chiariremo tutto, la nostra azienda non c’entra”.

Oggi Cricchi senior, cavaliere del lavoro, ha di che lamentarsi: “Noi non abbiamo fatto niente su quel campanile”. Seduto al tavolo nel salotto della sua ditta, mostra disegni e capitolati. “Ci arrivano minacce di morte su Facebook e via mail perché tutti ormai credono che siamo stati noi a ristrutturarlo, ma non è vero”. L’appalto per “riparazione e miglioramento sismico” della chiesa valeva 75mila euro (il resto, 41 mila euro, era per la progettazione). Steta lo vince con un ribasso del 16 per cento, dunque 59mila euro.

Ma quanto di questi 59mila euro è stato speso davvero per evitare disastri in caso di terremoto. Lo dicono gli atti e le cifre sono sconfortanti:

Nel capitolato si scopre una cifra sorprendente: “Per il miglioramento antisismico c’erano appena 509 euro”, spiega Cricchi. “Il progetto imponeva di inserire nella muratura 33 euro di ferro, praticamente una sola barra, e di fare alcuni fori da riempire non con il cemento, ma con la calce”.

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