ROMA – L’ultima “previsione” in fatto di terremoti arriva dall’Enea di Bologna: “A breve, tra la Calabria e la Sicilia, potrebbe verificarsi un sisma distruttivo, di magnitudo 7,5”, ha detto Alessandro Martelli, presidente del centro ricerche Enea di Bologna, ovvero l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Un’autorità scientifica insomma. Martelli specifica: “Un terremoto catastrofico, molto più forte di quello dell’Emilia di questi giorni o dell’Aquila, potrebbe colpire e distruggere il Sud Italia, nei prossimi mesi o entro due anni”.
Un allarmismo che però non viene condiviso dall’Ingv, ovvero la massima autorità in fatto di terremoti. Il presidente Stefano Gresta ha commentato: “Si sta facendo allarmismo, e in qualche modo anche terrorismo approfittando dell’emotività del momento per fare pressione e accaparrarsi qualche centinaio di milioni di euro per la prevenzione sismica. Sappiamo che la Sicilia orientale è ad alto rischio sismico, ma lo sappiamo non perché ora sarebbe stato messo a punto un esperimento scientifico, ma da quello che ci dice la storia. Le previsioni attualmente hanno un margine di errore e di incertezza troppo ampio per poter essere utilizzate nella pratica. E chi ha fatto quelle previsioni non ha detto quanti falsi allarmi ha generato negli anni quello strumento, quante volte è stato previsto un evento che poi non si è verificato. E che facciamo, spostiamo milioni di persone per due anni e blocchiamo mezza Italia per un evento che magari poi non si verificherà?”.
L’Ingv sta sperimentando un algoritmo di previsione che, riguardo l’Emilia, dà con una certa probabilità un terremoto di magnitudo superiore a 4 o a 5.5: “Vi posso dire che nelle prossime 24 ore c’è il 28% di probabilità per un sisma di magnitudo 4 e l’1% per la magnitudo 5.5, ma si tratta solo di probabilità. E noi adesso daremo ogni giorno questi dati alla Protezione civile”.
Fin qui, il dibattito scientifico. Ma l’argomento “terremoto in Calabria” ha interessato il web, dove ci si imbatte in profezie di ogni sorta. C’è addirittura chi dà date precise ispirandosi alle teorie di Raffaele Bendandi, noto profeta di terremoti mai riconosciuto dalla comunità scientifica: il 3-4-5-6 giugno Calabria e Sicilia rischiano a causa del transito di Venere davanti al Sole.
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