L’AQUILA – Fabrizio Cimino, ingegnere aquilano, è stato condannato a 3 anni e 6 mesi di carcere per omicidio colposo plurimo e lesioni nell’ambito del processo per il crollo in via D’Annunzio la notte del 6 aprile 2009, stabile in cui ci furono 13 vittime.
Condannato anche alla interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, al risarcimento dei danni da stabilire in una separata causa civile e a numerose provvisionali. L’altro imputato, l’ingegnere molisano Fernando Melaragno, è stato invece assolto dalle stesse accuse per non aver commesso il fatto. La richiesta del pm Fabio Picuti era stata di 4 anni e assoluzione. Motivazioni entro 90 giorni.