ROMA – Test Medicina. Alla Sapienza in 7mila. Uno su 7 ce la farà. Ma senza bonus maturità. Il contestato “premio” è stato cancellato. Lo prevede il decreto legge sulla scuola presentato lunedì 9 settembre in Consiglio dei ministri. Nella tornata di test non si terrà dunque conto del voto conseguito all’esame di Stato.
Sono quasi 115 mila gli studenti che quest’anno ambiscono a frequentare corsi di laurea a numero chiuso, la concorrenza è forte soprattutto nell’area medica: gli aspiranti camici bianchi registrati al portale Universitaly, primo step della procedura di iscrizione on line, risultano 84.165, ma i paganti quelli cioè che hanno perfezionato l’iscrizione con un pagamento valido presso l’ateneo individuato come prima scelta sono 74.312. Da uno step all’altro una scrematura di quasi 10.000 persone.
Ne restano comunque tantissime a contendersi i 10.771 posti disponibili per l’anno accademico 2013-14 (inclusi i posti riservati agli studenti stranieri non soggiornanti in Italia che, per il solo corso di Medicina, possono essere utilizzati se eventualmente non coperti).
Intanto, stanno per iniziare all’università di Roma La Sapienza le prove di accesso per i corsi di laurea in Medicina e chirurgia e in Odontoiatria e protesi dentaria. L’inizio della prova è previsto alle 11, e c’è grande attesa tra i candidati. Il totale di iscritti alla prova nella prima università di Roma è 7.101 mentre il totale dei posti disponibili è 998.
Il test durerà 100 minuti e, spiegano da La Sapienza, “il contenuto della prova è identico per tutte le università sul territorio nazionale, predisposto dal Miur attraverso una commissione di esperti costituita con decreto ministeriale. Il testo di ammissione verterà su 60 quesiti con 5 opzioni di risposta su argomenti di cultura generale (5), di ragionamento logico (25), di biologia (14), di chimica (8) e di fisica matematica (8)”.
Secondo il preside della facoltà di farmacia e medicina de La Sapienza Eugenio Gaudio, la presenza di tanti candidati “conferma da un lato l’appeal che ha in Italia la laurea in Medicina, chirurgia e Odontoiatria, dall’altro la possibilità di selezionare i ragazzi migliori per questa importante funzione che dovranno svolgere nel nostro paese, a favore di chi sta male e di chi chi è più debole”.
Sul numero chiuso il preside afferma che “è stata una conquista difficile in Italia, che ha migliorato molto sia la qualità degli studi, quindi la qualità dei nostri futuri medici, sia la possibilità di arrivare effettivamente alla laurea. Nel senso che col numero programmato oltre il 90% degli studenti che si iscrivono poi si laureano effettivamente”. All’ingresso di una delle 91 aule destinate ai test Melissa, una giovane ragazza di Roma: “Sono qui per provare ad entrare. So che è molto difficile però ci proviamo, il mio sogno è fare il medico fin da piccola, quando giocavo a fare il dottore”.